[G.O.L.] Marco Marini.

9 marzo 2010 da Mauro

Se è difficile parlare delle persone con cui si è condiviso tanto… è impossibile raccontare quelle con cui si è condiviso TUTTO.

Marco è ogni giorno degli ultimi 12 anni della mia vita.

Marco è l’autore che con me ha vissuto l’epoca Blue, l’epoca Selen, l’epoca Montego. Le chiuse. Le mostre.
Marco è l’autore che con cui ho intrapreso il viaggio nel mondo dell’animazione, dei videoclip, della pubblicità, del cinema.
Con Marco ho diviso e creato Lastanza.

E’ l’Animantis.
E’ la Direct2Brain.
E’ la Rainbow Cgi.

Marco è il mare quando ti serve.

E’ la puglia.
E’ le notti fino al giorno.
E’ gli sbagli.
E’ quello che ho capito.

E’ il mio specchio nel bene e nel male.

Mio padre e mio figlio e mio fratello.

E se questo è quello che posso dirne io, qui sotto trovate quello che svelano i suoi disegni.

Iniziamo dalle illustrazioni:

(il nostro Bambino che ha spento le stelle omaggia il Bambino dei moschini di Paolo Di Orazio e Andrea Domestici.  E se guardate attentamente… ci siamo anche noi!)

(la sposa)

(esperimento)

(la donna di cui sono sempre stato innamorato)

(wallpaper: così t’impari)

Bene. Ora passiamo ai fumetti:

(Velo di Maya_Montego)

(Di nuovo qui_Blue)

(Il vampiro_Blue)

(Anni verdi_Blue)

(Mio desiderio ’96_Blue)

(Mio desiderio ’99_Almeno un minuto insieme)

(Bambino di ferro_Almeno un minuto insieme)

(Il gioco di Katie_Almeno un minuto insieme)

(NinnaNanna_Almeno un minuto insieme)

(L’uomo orso-che fa ridere- Almeno un minuto insieme – versione finita)

(L’uomo orso-che fa ridere- Almeno un minuto insieme_ bozza a matita)

(Iasmina della strada_Personaggi)

(Iasmina della strada_Tavola 01)

Continuiamo con gli studi e i design per animazione e videoclip:

(Seba & Zu_ Il bambino che ha spento le stelle)

(Nonno & Seba_Il bambino che ha spento le stelle)

(Prova per la locandina_Tricky ‘n’ Ducks)

(Immagine per titoli di coda_Tricky ‘n’ Ducks)

(props per lungometraggio animato di prossima uscita)

(design per lungometraggio animato di prossima uscita)

(Location per lungometraggio animato di prossima uscita)

(Bozza design per videoclip Planet Funk mai realizzato)

(Bozza di design per videoclip mai realizzato per i Planet Funk)

(design per l’astronauta homeless protagonista del video “Everyday” dei Planet Funk)

(design d’ambiente per il videoclip “Everyday” dei Planet Funk)

E adesso viriamo verso una delirante serie di ritratti del sottoscritto (e sono solo una minuscola parte di quelli con cui s’è divertito a percularmi nel corso degli anni!):

Concludo il percorso nei mille mondi e stili di Marco Marini, regalandovi questa introvabile storiella di quattro tavole realizzata insieme, per Blue, la bellezza di 11 anni fa:

Questo è Marco Marini.
I suoi neri e i suoi colori.

Andate a trovarlo sul suo neonato blog, e fategli tanti auguri, che oggi è anche il suo compleanno.
Ha portato i cornetti.
Prima volta in vita sua.

Poi dicono che le persone non cambiano.

La vita è meravigliosa. Comunque.

8 marzo 2010 da Mauro

Due giorni fa Mark Linkous (aka Sparklehorse) cade a terra per l’ultima volta dopo essersi sparato al cuore.
La famiglia si interroga sui motivi quando la risposta è nella carezza ruvida di ogni suo pezzo.

So long Mark.

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Mauro dice no…

da Mauro

… a tutti questi premi per The Hurt Locker.
Soprattutto come Miglior Regia.

Che poi era partito così bene!

6 marzo 2010 da Mauro

In un solo colpo Zack Snyder sbignama tutto il suo cinema: gli elmi alla 300, i ralenty di Watchmen… e i morti viventi che correranno come ghepardi fuori dalla sala.
Increduli come da vivi.
E un po’ incazzati… che su di lui c’avevano scommesso. Taaaaaaanto scommesso.

Mah… rivediamoci l’intro del remake di Dawn of the dead che ha diretto nel 2004, che ci rifacciamo gli occhi:

Per questo traguardo…

5 marzo 2010 da Mauro

…che può SOLO sembrare un punto d’arrivo, quando invece è la tua partenza.
Complimenti sorellina.
Ti voglio bene.

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Concedetemela.

4 marzo 2010 da Mauro

Non la ascoltavo almeno da dieci anni nella sua versione originale, questa con la Donà mi ci ha riavvicinato.
Bella e piena.

P.s. Nessun doppio senso è stato maltrattato nella realizzazione del titolo di questo post.

… il nuovo corso di John Doe!

P.s.
Sia sempre lode a Federico.

P.p.s.
per chi non sapesse di cosa si sta parlando… andate a leggere qui e a sentire qua (grazie maschioni!)!

Dal sito dell’Ansa:

Ok, direi che i giochi sono fatti o poco ci manca. Quindi a questo punto gestiamoci un’apocalisse intelligente in modo da evitare le solite file dell’ultimo minuto.
“Dove trascorrerai l’Apocalisse?”
Sarà la domanda che dovrete iniziarvi a porvi prima che sia troppo tardi. Qui non si tratta dell’amico stronzo che s’affaccia già da settembre chiedendoti di Capodanno e non si avranno seconde chance.

Volete ammucchiarvi con i chihuahua di Paris Hilton aggrappandovi alla speranza che sarete il file più scaricato della rete di zeta reticuli? Volete suonare Sweet Child o’ Mine al centro di Stonehenge? Volete iniettarvi in vena la discografia dei Rolling Stones dopo averne sbriciolato i vinili originali esposti al Moma? Volete masturbarvi davanti alla webcam del nuovo MacBook in esposizione da MediaWorld rimirandovi contemporaneamente proiettati su tutti i monitor? Volete fare il cenone con mammà e papà e raccontargli finalmente di quella volta lì? Volete guardare in una giornata tutte e 8 le stagioni di 24? Volete far affondare il Moby Civitavecchia/Olbia gridando “No! Sono io il fottuto re del mondo!” mentre Silvestro e Titty si inabissano per sempre?

Fate ciò che volete: è l’Apocalisse e non dovete renderne conto a nessuno.

Ma, quantomeno, organizzatevi, ‘chè il rimpianto di fine mondo non v’aiuterà in alcun modo.

Io, dal mio punto di vista farò come lui (anche se non ho la più pallida idea di chi sia)

aspettando di godermi il combattimento tra la madonna e il dragone a sette teste.

E voi?
Programmi?

Sono tornaaaaaaaaatiiiiiiii!!!

2 marzo 2010 da Mauro

Pezzo di lancio del nuovo album dei Gorillaz, elettrodisco a manetta con la partecipazione di Mos Def e di uno strepitoso Bobby Womack (che oltretutto accetta di partecipare per compiacere la figlia, non male come storia).
Dal cell shading flash-a-like dei primi video, passando ai toni miyazakiani di Demon Days, adesso si punta all’ibrido cgi/live action con tanto di Bruce Willis, androidi isterici e le famosissime nubi di Caravan!
Nella regia di Hewlett si ritrova tutta il suo immaginario in uno scenario alla Mad Max dove Tank Girl potrebbe farsela con Murdoc.
Animazioni e postproduzione dei soliti miti della Passion Pictures.

Premio di fine post, i 3 mini-teaser più interessanti, di un poco interessante lotto di 16:

Scrivere in famiglia.

1 marzo 2010 da Mauro

Tempo fa, rispondendo ad una domanda del paziente Angelo Orlando Meloni per il suo libro Storytellers (presto pubblicato da Tunuè), mi trovai ad esprimere questo concetto:

Non c’è un’esperienza più importante delle altre… quanto un contesto più o meno formativo in cui possa quietare le mie due principali esigenze: raccontare e stare in famiglia. Raccontare esula dal mezzo, è urgenza, scambio e stage diving. Il mezzo serve per impararne le regole, riconoscerne i colori ed ottenere una più facile fruizione altrimenti è come parlare una lingua senza conoscerne l’alfabeto: puoi produrre suoni affascinanti ma è difficile che il tuo punto di vista arrivi chiaramente. La famiglia invece è legata ai concetti di fiducia e appartenenza. Ogni storia già racchiude in sé le persone con cui mi piacerebbe raccontarla. Persone di cui conosco segni, esperienze, con cui e  in cui mi piace stare. Persone che, comunque vada, vorranno arrivare alla fine, se non altro per vederla insieme.  Difficile sentirmi parlare di una storia “mia”, quanto più di un progetto “nostro”.
E in quel “nostro” c’è il senso e il motivo per cui farlo.”

In quelle righe si trovano tutte le risposte al perché io abbia accettato di affiancare Lorenzo Bartoli e Roberto Recchioni  nella realizzazione della nuova serie di John Doe: poter maneggiare una materia narrativa potente e un personaggio cazzuto, collaborando con quelli che reputo un padre, un fratello e… un un cugino stretto!
Una comune creativa dove l’imperativo è mettere se stessi in quello che si fa.
Una sfida importante e divertente allo stesso tempo verso i lettori che si ritroveranno due nuovi musicisti nella band (mi sento di rassicurarvi: verrà bene, NONOSTANTE noi! ) e verso chi ci ha dato enorme fiducia.

Non vedo motivi più nobili per accettare e promettervi che faremo del nostro meglio.

State a vedere.

– NOTA A MARGINE – Esattamente quindici anni fa Lorenzo Bartoli, in una stanzetta dell’Associazione Nuvoloso, svelava a dei piccoli sbarbatelli i segreti del mestiere più bello del mondo. Di quei sei, due gestiscono con proficuo delle note fumetterie, gli altri quattro: Roberto Recchioni (unico che già aveva all’attivo qualche pubblicazione), Giovanni Masi, Elisabetta Melaranci e il sottoscritto… ancora oggi collaborano tra di loro stimandosi sia dal punto di visto umano che da quello professionale.
Direi un successo non da poco per il loro maestro.

– NOTA A MARGINE 2 – Effettivamente gli sbarbatelli erano solo 3, che Tsunami già spigneva de brutto!

– NOTA A MARGINE 3 – Per il fotomontaggio ringrazio Federico che, disgraziato lui, non c’ha un blog perchè impegnato tutto il giorno a fare le cazzate che gli chiedono gli amici!

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