Come quando ti suonano alla porta…

21 aprile 2010 da Mauro

… e dallo spioncino spuntano quelle persone che ami e che non vedevi da troppo tempo.

E non trovi neanche i pantaloni da infilarti e dici un “Arrivo!” molto al di sotto delle tue aspettative.

Ecco io, si, entrate, io… v’ho visto riuniti ma ecco… non che ci sperassi che poi…

vabbè.
Grazie.
Sono contento.
E fuori c’è il sole che mai come oggi grida voglia di uscire e guardare e annusare e cantare tra a te e te con la voce un po’ alta che comunque ti si sente.

Ah. Non c’è un cazzo nel frigo. Usciamo, vi porto in un posto buono.

Belli voi.

Inceneriamoli.

da Mauro

Riporto dal Blog di Raffaele:

“Ci hanno condannato a morte e ci stanno portando verso il patibolo, non in senso figurato, ma in senso letterale.
Circa tre anni fa, la regione è riuscita ad ottenere il permesso per costruire un inceneritore di rifiuti ad Albano Laziale. Attenzione, non stanno cercando di costruirlo, LO STANNO FACENDO! Camion, carichi di materiali edili che sono costati a noi 400.000.000 di euro (il 7% in più che pagate sulla bolletta ENEL che dovrebbe servire per le energie rinnovabili, finanzia l’inceneritore, visto che così è considerato, grazie a una legge passata poco tempo fa) portano quotidianamente materiali sul sito a Cancelliera. Ancora non hanno iniziato i lavori, perché i ricorsi fatti al TAR fanno sì che i lavori siano stati per tre anni in stand-by, ma non c’è da rilassarsi! Tutti i ragazzi del coordinamento contro l’inceneritore, che è un gruppo assolutamente apolitico, combattono quotidianamente contro questa spada di Damocle che sta per infilzarci ma, come al solito, la cattiva informazione fa da padrona e qualcuno dirà cose del tipo : “L’inceneritore serve, altrimenti facciamo la fine di Napoli!”, “A voi non vi va mai bene niente, questo brucia i rifiuti e produce energia”.
State sbagliando talmente tanto che non so da dove cominciare.
Ammettiamo, per un secondo, che l’inceneritore sia una cosa buona e giusta e che non ci condannerà a morte certa grazie a polveri sottili emesse nell’aria. Già c’è un inceneritore a Colleferro che non brucia i rifiuti del Lazio, ma di altre regioni e che ultimamente è stato chiuso con 13 arresti, perché bruciavano rifiuti tossici, provenienti probabilmente anche dalla Campania!  L’inceneritore di Albano non brucerà i rifiuti nostri! Arriveranno da tutta Italia! Chi ha costruito l’inceneritore si arricchirà incenerendo le ecoballe, che sono balle di rifiuti costituite soprattutto da plastica carta e legno, che sono per giunta i materiali che si riciclano con più facilità. E gli altri rifiuti che non possono essere inceneriti? Nelle discariche! Quindi non elimineranno le discariche, ne creeranno altre, amplieranno quelle esistenti! Ci sono stato ieri, volevo vedere con i miei occhi e non accontentarmi di quello che mi dicevano. La discarica di Roncigliano è cresciuta a dismisura negli ultiimi cinque mesi! Hanno alzato gli argini degli invasi di non so quanti metri senza permesso! E le scorie dell’inceneritore? Nelle discariche! E le polveri sottili? Nei nostri polmoni!
Inoltre, non meno importante, l’inceneritore brucia tonnellate di carbone e consuma migliaia di litri di acqua all’ora. Nei Castelli Romani c’è carenza d’acqua, sono anni che ci beviamo acqua all’arsenico, perché le falde sono finite e pescando sul fondo raccolgono tutte le particelle pesanti.

A tutto questo c’è un’ alternativa, quella della raccolta differenziata che costa un decimo dell’inceneritore e produce degli introiti grandi (non per le tasche di quei figli di puttana che costruiscono l’inceneritore) ma per la gente normale.

Voglio solo chiedervi una mano, voi che avete blog più visitati del mio, che potete dare visibilità a questa cosa, aiutatemi|aiutateci|aiutatevi, pubblicate qualcosa, o fate leggere questo post, o meglio il sito del coordinamento contro l’inceneritore.
Se c’è una manifestazione contro l’inceneritore, un presidio di fronte alla discarica, veniteci, mandateci gente.
Mettersi di traverso serve, se ci vanno solo i ragazzi del comitato contro l’inceneritore non servirà a niente. Se ci venite tutti, non potranno fare finta di non vedere.
La situazione è grave.”

Unirsi a loro in questa crociata è cosa saggia e doverosa.
Aiutateci a spargere la voce.

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[G.O.L.] Elisabetta Melaranci

16 aprile 2010 da Mauro

Scende dalla moto,  toglie il casco roteando i capelli in slow motion.
Rutta.

Questo è il primo ricordo che ho di Betta.

Eravamo al liceo e lei era quella che insegnava disegno durante l’autogestione, c’ha provato anche con me ma dalla mia matita uscivano solo rutti.
Betta è stata una grande maestra in questo.

Con lei ho fatto la mia prima Lucca e qualora ve lo chiedeste, era il ’93 e si, era lei  quella col jeans strappato esattamente sul culo e che urlava guardando Gundam (se volete sapere perchè il suo jeans fosse strappato chiedetelo agli organizzatori della Lucca di quell’anno che ci costrinsero a scavalcare pur di riuscire a entrare).
Con lei ho fatto il corso di sceneggiatura tenuto da Lollo, al quale, ricordiamolo, erano presenti anche Gio e Rrobe.
Con lei ho trascorso deliranti momenti tra Roma, Milano e in quel posto lontano da tutto che lei chiama casa (quello per cui quando leggete il cartello Benvenuti a Inculoailupi dovrete proseguire ancora per una cinquantina di chilometri in linea incerta).

Lei nel frattempo diventava la disegnatrice Disney più cazzuta di sempre.
Illustrazioni, Graphic novel, copertine, merchandising, principesse, fate, streghe, topi paperi, cani, polli, mostri.
Betta ha messo le zampe su tutto e sempre con gran rutti stile.

Alcuni dei suoi lavori a fumetti per W.i.t.c.h.

gli adattamenti in graphic novel per Bolt e Pincess & the frog

Kim Possibile…

E poi secchiate di  illustrazioni

e, oltre ogni cosa, le sue strepitose donnine di cui vado pazzo

Ora.
Dopo avervi deliziato gli occhi e la mente, le notizie importanti sono due:

1) Dopo mille anni che ci conosciamo… FINALMENTE abbiamo realizzato una storiellina insieme.
Otto tavole di cui, per il momento, vi mostro soltanto la prima (cliccate per ingrandire), più una preistorica – e scartata – bozza.
Non dico nienteppiù se non che è stata pensata al servizio delle matite fatate della fanciulla in questione e che godono del miracoloso supporto dell’esimia Cristina Giorgilli e del nostromo Federico Rossi Edrighi.

2) L’aitante Elisabetta Melaranci, in arte Tsunami (credetemi, non volete sapere il perchè di questo nome d’arte, quindi io linkandovi questo articolo del Rrobe non solo NON ve lo sto rivelando ma non affermo in nessun modo che la ragazza di cui si sta parlando sia precisamente lei) è in mostra al Fusolab (Roma – Via G. Pitacco 29) da stasera alle ore 22.00 fino a domenica.

E’ obbligatorio passare, se non altro per gustarvi alcune di queste meraviglie dal vivo e sappiate che se decidete di farci un salto stasera ci troverete buona parte della scalcagnata banda di matti che colora questo sito.

Concludo questa segnalazione con qualche doverosa foto sputtanante…

…ma soprattutto col disegnino che Betta mi fece nel lontano 1996 e per cui ancora prova un certo imbarazzo (come darle torto)

Ah. Non l’ho detto in tutte queste righe
ma io a TE ti voglio bene.

Dimmi… in quale preciso momento?

13 aprile 2010 da Mauro

– Cin Cin!

– Cin Cin!
Perchè non ti togli la cravatta? Hai l’aria di uno che sta soffocando.

– Ho trovato un dente nel mio appartamento, era in un buco.

– Un dente? In un buco?

– Già, un buco nel muro. Tappato con l’ovatta.

– E allora? Non è il caso di prendersela tanto per un dente non ti pare?

– Un po’ strano però, no?

– Mh. Non tanto. Quand’ero ragazzina io lo facevo sempre: tutte le volte che mi cadeva un dente… lo nascondevo! E mia madre diceva che sarebbe diventato una monetina!

– Monetina?
Stella, mi stavo chiedendo… un dente… un dente è parte di noi stessi vero? Come un pezzetto della nostra personalità?

– Non credo di capirti.

– Una volta ho letto da qualche parte che un uomo aveva perso un braccio in un incidente e volle farlo seppellire.

– Volle fare cosa?

– Farlo seppellire, in un cimitero.

– Doveva essere matto!

– Le autorità glielo impedirono, il braccio venne cremato e tutto qua.

– E dov’è successo? In francia?

– Mi domando se hanno rifiutato di dargli le ceneri. E se è così… con quale diritto?

– Non hai qualcosa di più allegro di cui parlarmi?

– Dimmi… in quale preciso momento un individuo smette di essere quello che crede di essere?

– Sai… io non amo le cose complicate.

– Mi tagli un braccio. Va bene io dico: me e il mio braccio.
Mi tagli anche l’altro braccio. Io dico me e le mie due braccia.
Togli il mio stomaco, i miei reni, ammettendo che sia possibile, io dico: me e il mio intestino. Intestino. Segui vero?

– a-ah.

– Ora, se mi tagli pure la testa, che cosa direi? Me e la mia… me e la mia testa o me e il mio corpo?
Che diritto ha la mia testa di chiamarsi me?
Che diritto?

Isabelle Adjani & Roman Polanski _ L’inquilino del terzo piano.

Casomai vi chiedeste qual è il mio film preferito e per quale motivo.

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… la coppia di festeggiati più bella di sempre

(ok ok era Tiziana la festeggiatissima ma anche Lorenzo aveva compleannato da poco)

abbracciati da un elegante e raffinato individuo

dai toni posati e le espressioni delicate

deciso a rovinare ben più che una sola foto

ma pronto ad accettarne le eventuali reazioni

per quanto orribili potessero essere

(anche se a Giacomo è andata peggio – panda r.i.p.)

Il tutto mentre i due protagonisti di RomanzA Criminale controllavano fosse tutto apposto

per poi andarne a relazionare al loro capo

mentre c’era chi cantava

chi ballava (da notare un Caterini in forma strepitosa!)

e chi dichiarava amore eterno alla propria bambina

Dopo aver ringraziato Lorenzo e baciato Tiziana, il team di reduci, composto da gente di un certo livello

ha ripiegato alla volta di San Lorenzo dove ha fatto di tutto per farsi cacciare dalla taverna nella piazzetta

sotto lo sguardo sempre vigile,  severo e distaccato del Decu

Poi, giusto il tempo di una Crépe (che a sentirsi dire “let’s go eat a crepe!” Danielle sta ancora ridendo per l’evidente assonanza tra “crepe” e  “crap”)…

… di apprezzare l’autoironia di Sandrella nella scelta degli orecchini…

…e poi un’ultima foto tutti insieme da dedicare a chi, purtroppo, stava a casa con una bistecca sulla guancia!

Dai su… che venerdi si replica e si sta tutti lì ad abbracciarti!

Green Zone – Recensione

10 aprile 2010 da Mauro

Io ho un pessimo rapporto con la mia memoria.
Talmente brutto che a volte accadono eventi che mi ricordano di aver già vissuto situazioni, di aver detto alcune frasi, di aver già incontrato alcune persone.
Poi non so dire bene che situazioni, che frasi e che persone però ricordo di averci avuto a che fare.

Vedere Green Zone mi ha ricordato che qualcuno deve avermi intervistato su tutte quelle cose che mi fanno particolarmente cacare nei film che interrompo a metà visione e con queste preziose informazioni ne hanno fatto un piccolo tesoro di un paio d’ore che è uscito ieri nei cinema italiani.

Le aspettative erano medioalte perchè Greengrass (che m’era piaciuto abbastanza in Bloody Sunday, tantissimo nei suoi Bourne, pochino in United 93) è uno che ha delle cose da dire, finalmente alle prese con una materia particolarmente importante da divulgare: la rivelazione che la presenza di armi di distruzioni di massa in Iraq  fosse solo una gigantesca montatura del governo americano.

Maddai, direte voi, ancora così stiamo? C’è ancora qualcuno che non lo sa e a cui, soprattutto, devono dirglielo i blockbuster americani?
E’ quello che ho pensato anch’io leggendone la sinossi e confidando nel fatto che, come canta Jo Squillo, oltre alle gambe ci fosse qualcosa in più.

E invece è proprio solo questo:
L’ufficiale Roy Miller, stanco di saltare di segnalazione in segnalazione senza trovare niente si fa venire qualche dubbio e alla fine (SPOILER TIME, proseguite pure ma a vostro rischio e pericolo), grazie all’aiuto dell’iracheno Freddy scopre la verità: le armi non ci sono. Divulga l’informazione, ralenty su lui che va via, anzi che viene contro di noi e poi va via.
Mi accorgo che scrivendo soltanto questo non vi rendo partecipi dell’esperienza cinematografica.
Ci riprovo:
AAAAHHHH!!! SBRANG!!! SBRENG! PATAPATAPUM!!!L’ufficiale Roy Miller, AHAHAH! NOOOOOOO!!! SPAM! SMBREEEEEEEEEENG! RATTATTTATTTAAATTTAAATTATATATATA!!! stanco di saltare di segnalazione in segnalazione BANG!BANG! BOOOOOOOOOOOUM! senza trovare niente FERMI!!!! AHHHHHHHHH!!!! WOOOOOOSH! NeeeeeaaaaAAAAAAAAAAHHHHH! GRRRRR!!! MUORI!!!! SBRANG!!! si fa venire qualche dubbio ECCOLO!!! SBOOOOOUMMM!!! BUDDA!BUDDA!BUDDA!BUDDA!!! BANG! BANG! ARITTTATTATTTATTTATTTA!!! e alla fine, grazie all’aiuto dell’iracheno Freddy TI HO TROVATO! AHHHHHH! STUNF! STUNF! BANG! KA-BOOOOUUUUMMMM!!!!  scopre la verità: le armi non ci sono. BANG! COSA HAI FATTO?! Divulga l’informazione, ralenty su lui che va via, anzi che viene contro di noi e poi va via.

Il tutto condito da una saltellante regia indecisa tra le mille direzioni da prendere, una serie di personaggi che urlano in continuazione contagiandosi a vicenda al punto tale che se nel cinema ti trovi a chiedere alla maschera dove si trova il bagno ti senti rispondere: IN FONDO A DESTRA, SIGNORE! Un sound design di almeno cinque tacche sopra il livello di guardia (credo che a causa delle esplosioni abbiano dirottato tutto il traffico aereo dai pressi della tuscolana in una zona più tranquilla chè la gente a bordo non riusciva a dormire) uno script che fa sembrare tutte e otto le stagioni di 24  “tratte da una storia vera” per poi rivelarci, con enfasi epica, che Roy Miller ha scoperto tutta la verità sulle armi di distruzione di massa.

Bella per Roy Miller ma siamo fuori tempo massimo e non nei modi giusti.
Perchè questo tipo di verità è stata già gridata da molti e in tempi ancora più importanti con risultati decisamente più incisivi nell’opinione puibblica (e si, mi duole ammetterlo, ma anche un filmaccio come farenheit 911 ha veicolato il messaggio in maniera molto più diretta – mi direte che c’entra, quello è un documentario, questo è un action! Ok allora mettiamola così: Gomorra m’ha fatto uscire dalla sala dopo avermi portato in quel mondo, Green Zone scivola via come un apostrofo rosa tra le parole m’annoio)

E il risultato più stridente è che ti accorgi che il film diventa interessante appena scatta la dissolvenza in nero che annuncia i titoli di coda.
Perchè quello che sarebbe utile  sapere è:  “e ora?”
Fatemi capire cosa succede ora.
Perchè che quelle armi lì non ci fossero si sapeva da prima che il primo soldato fosse inviato nel suolo iracheno.  Greengrass raccontami perchè, nonostante le peripezie di Roy Miller a tutt’oggi non c’è una piena coscienza del fatto che gli stati uniti (e noi alleati) abbiamo invaso un territorio sterminando migliaia di vite utilizzando come alibi una barzelletta.
E raccontare la storiella del soldato che capisce che tutti i suoi compatrioti americani sono cattivi (ma caTivi caTivi) e che alla fine si fa divulgatore della verità nella sua terra me la bevo se me la fai durare quei cinque minuti in più in cui mi racconti che Roy non ha vinto. E che stiamo ancora invadendo quelle terre nascondendoci dietro altre bugie.

Quindi in sostanza, come action impegnato direi poco impegno,  regia e confusa, script indeciso tra il si e il no, il solito Matt Demon.
Ah. Grazie alla locandina italiana sembra ci sia anche il solito Bourne. Ma non è vero.

A Rrobe in compenso, è piaciuto davvero molto (la litigata che ci siamo fatti fuori dal cinema era uno spettacolo nello spettacolo).

Stellette? 3 su 10

Spregevole Me.

8 aprile 2010 da Mauro

Quei fottuti e geniali mangiarane della Mac Guff si alleano con la Universal e creano questo gioiello di ironia e animazione.


Per quanta americanità possa esserci, io ci vedo tanta, tanta europa e questo è senz’altro un bene.
Gru è già un personaggio stellare e della regia di Pierre Coffin non ho il minimo dubbio.
In Italia, speriamo con un lancio adeguato, uscirà il 14 luglio 2010 e qui trovate un articolo e un’intervista particolarmente illuminanti.

Complimenti a tutti i miei amici/soci/conoscenti che ci stanno lavorando!

p.s. voto 10 ai trailer 1 e 4. Voto 1000 ai minions.

The boys are back in town!!!

7 aprile 2010 da Mauro

Ho visto una venticinquina di minuti di questo film (di cui buona parte ancora in opengl) e il sole del buongiorno si vede dal mattino e continua a splendere fino a notte fonda.
Mi aspetto l’ennesimo colpaccio.

Dopotutto Toy Story 2 è uno dei tre migliori sequel della storia dei sequel (e non c’è bisogno di specificare quali siano gli altri due!).
Dopotutto alla Pixar non si sbaglia un colpo neanche impegnandosi.

Dopotutto…  me l’ha assicurato lui in persona:

(e per la storia dietro questa foto aspettate il reportage: “Una giornata con la Pixar“, presto, su questi schermi)

p.s.
farsi fotografare con Lasseter non è sboronaggine, serve semplicemente per portarsi a casa una prova concreta che dio esiste e tu l’hai toccato.

p.s.2
ok è sboronaggine.

La messa è finita…

6 aprile 2010 da Mauro

… levatevi dai coglioni!

E sempre sia loRdato Don Zauker.

Insieme a quei due geni onomatopeici di Emiliano e Daniele.

Santi Subito.

I segni erano nell’aria e la Marvel l’aveva previsto (Nostradamus, raccogli tutti i Maya e profetizzate di vergognarvi fino al 2012).

Mi riferisco alle inquietanti analogie tra la campagna promozionale per Secret Invasion:

e quella per le elezioni regionali tra pd e pdl:

In cui gli sgherri del pdl hanno puntato a screditare l’immagine della Bonino aggiungendo allo slogan un punto interrogativo e modificancandone le fattezze in versione skrull Marrazzo.

Sappiamo tutti come sono andate a finire le elezioni ma la Marvel, anche stavolta, lo sapeva prima di tutti!
Secret Invasion infatti serviva  come trampolino di lancio per il successivo grande evento:

Regno Oscuro in cui, sembra ovvio, ci troviamo esattamente adesso:

Quindi in un momento in cui affidarsi  al miraggio di un’opposizione concreta è difficile, la sola possibilità che ci rimane è quella di credere nel prossimo grande evento Marvel.

Suggerisco dei titoli:

HEROES REBORN!

IL RITORNO DELLA SINISTRA SErIa

OPERATION: 100% TOLERANCE

Eh si, questo è un post particolarmente poffo.

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