E qualcuno disse che ne aveva fatte di peggiori.
Qualcun altro disse che non era vero niente.
Qualcuno urlò che schifo.
Ma continuava a mettercelo al culo chi ridendo diceva é troppo forte!

E noi non li gonfiavamo di botte perché è difficile gonfiare chi ride.
E’ difficile pistare l’entusiasta anche quando ti trascina nella merda.

Figlio mio, ci pensi, un giorno…

Qui e qui, la storiella della settimana.

Mauro allucca!

27 ottobre 2010 da Mauro

Il che, per 19 regioni su 20 significa che sarò presente alla kermesse lucchese, per gli abruzzesi, e quindi per mio papà, vuol dire “Mauro strilla”.

E Mauro strilla per avvisarvi che sarà a Lucca per sponsorizzare l’uscita di due volumi che lo riguardano e per partecipare a due importanti incontri col pubblico.

Ma andiamo con ordine siore e siori e aggiungete alla vostra lista della spesa questi due volumi:

Per il quale mi limito a copiancollare il comunicato stampa stilato dalla Nicola Pesce Editore.

WONDERLAND.
Quando Alice se ne andò

di AA.VV.
Brossurato, 112 pp, b/n

€ 11,90

Il secondo volume della collana Nuvole in Tempesta della NPE è un viaggio nel paese delle meraviglie. Alice però non ci farà da guida: questa volta siamo soli a incontrare i personaggi che hanno arricchito l’immaginazione di svariate generazioni.

Il nostro “accompagnatore” sarà un rovinato Brucaliffo, che ci farà perdere nei fumi del suo narghilè. Incontreremo un Cappellaio Matto alle prese con una tuba da realizzare per Lewis Carroll, scopriremo le tribolazioni di cuore del Due di Picche innamorato e assisteremo ai giorni pericolosi dei gemelli Pincopanco e Pancopinco. Humpty Dumpty giocherà una partita a scacchi contro il suo riflesso nello specchio, troveremo la Duchessa Brutta alle prese con un tentativo di sorriso e scopriremo il motivo per cui Tricheco e Carpentiere girano sempre insieme. Non solo, andremo a trovare la Falsa Tartaruga dal suo analista e assisteremo a una giornata dello Stregatto. Cercheremo anche di capire cosa succede se il Bianconiglio viene catapultato nel mondo reale e costretto a fare una rapina a tempo.

Dieci storie firmate da vari autori del panorama fumettistico italiano: da Lorenzo Bartoli in coppia con Alessio Fortunato a Leomacs e Francesca Silveri, da Tuono Pettinato e LRNZ dei SuperAmici al terzetto composto da Mauro Uzzeo, Federico Rossi Edrighi e Margherita Tramutoli, da Armin Barducci a Sergio Ponchione. E poi Elisabetta Melaranci, Cristina Spanò, le illustrazioni di Francesco Cattani, e due talentuosi esordienti come Nigraz e Davide Garrota che si sono ritagliati lo spazio di diritto in questo libro. Il tutto impreziosito da una splendida copertina diDavide De Cubellis.

E a mostrarvi una bella tavola in anteprima realizzata da Margherita e Federico:

Per me è stato decisamente divertente raccontare una storia utilizzando i personaggi e le ambientazioni inventate da Carroll.
Ho preferito tenermi lontano dai personaggi principali, relegandoli al ruolo di comprimari, puntando i riflettori sul Due di Picche e su cosa succede quando è il simbolo stesso della fregatura ad innamorarsi di te.

Ho anche mutuato da Carroll la tipologia di narrazione presente nel racconto.
Pochi ricordano che le filastrocche cantate e sbagliate da Alice erano in realtà parodie di canzoni note e meno note dell’epoca.
Quindi, composizioni inedite che si basavano su un canovaccio preesistente, cui, in qualche modo, rimandavano.

Ed io ho fatto lo stesso narrando le pene d’amore del Due di picche sulle note di “Volta la carta” di Fabrizio de Andrè.
Quando la leggerete provate a canticchiarvela con la stessa metrica!

Volume numero 2:

AA.VV.
Mono # 9 «Il Viaggio»
Direzione artistica Daniele Bonomo e Sergio Badino

Copertina di Paco Roca
Tunué, 2010 – Collana «Mono» n. 9
cm. 21,5 x 29; pp. 48; spill.
semestrale

Euro 7,90

Gli autori chiamati a viaggiare con noi in questo numero hanno interpretato il tema del Viaggio nelle maniere più diverse, come ormai da tradizione, regalando spaccati a fumetti dai quattro angoli del mondo. Alcune Monotavole viaggiano alla velocità della luce, altre con la lentezza di un barbecue domenicale, tutte con il pensiero fisso di farvi vivere, anche solo per qualche secondo, in un mondo lontano dalla vostra comoda poltrona.

Per la copertina, finora riservata soltanto ad autori italiani, questa volta abbiamo viaggiato fino in Spagna per arruolare e intervistare un autore sempre in giro per il mondo a presentare i suoi volumi, e fortunatamente l’abbiamo trovato in casa: Paco Roca

Cliccando sulla copertina potrete leggere la sconvolgente mole di autori che questo numero presenta.
Io mi limito a presentarvi parte (si, “parte”, sennò che gusto c’è!) della storia scritta dal sottoscritto e disegnata da quel dio in terra di Werther Dell’Edera.

Che, appena letta la sceneggiatura ci si è fiondato a capo fitto.

Mmmmh, no. Così non rendo l’idea. Meglio se vi riporto proprio la conversazione di chat:

Mauro: Ti mando la sceneggiatura, so che sei impegnatissimo ma hai una decina di giorni buoni. Pensi di farcela?

Werther: Non lo so, Maurè, sto incasinato veramente. Riesci a farmi avere almeno due settimane partendo da oggi così mi organizzo i lavori?

Mauro: Ok. Ci provo. Intanto eccoti la sceneggiatura.

Werther: Grazie.

due ore dopo

Mauro: Oi We… dice Gud che vanno bene due settimane.

Werther: Accetta un po’ il file.

Mauro: Che mi mandi?

Werther: La storia finita.

Mauro: …

Werther: Che vuoi… l’ho letta e m’è presa bene! Dimmi se ti piace.

Ecco, le cose sono andate così. E la tavola è talmente bella che 7 iuri e 90 vale la pena spenderli anche solo per averla!

Detto ciò, vi segnalo i due incontri ai quali non posso mancare:

Presentazione Wonderland – Quando Alice se ne andò.

Sabato 30 Ottobre – Ore 10.00 – Sala Incontri Palazzo Ducale, Lucca

In cui mi troverete a promuovere il volume insieme alla bella ciurma d’autori.

Qualche ora dopo invece, non perdete l’occasione di vedermi impacciato ed emozionato alla conferenza

John Doe is back!

Sabato 30 Ottobre – Ore 16.00 / 19.30 – Sala Incontri Palazzo Ducale, Lucca

In cui, insieme a queste personcine qui: Lorenzo Bartoli, Roberto Recchioni, Davide De Cubellis e Riccardo Torti, avrò l’onore di presentare la nuova serie di John Doe.

Questo è quanto.
Il resto del tempo lo passerò cazzeggiando, sparando, mangiando, mangiando, mangiando.

Mangiando.

P.s.
Se vi prendete un disegno fatto da me vi regalo 2 euro.

Vincenzo Nisco, classe ’59 è disegnatore, layout artist, direttore artistico.

Riveste per Rainbow Spa il ruolo di supervisore generale in Rainbow Cgi.
Un curriculum capace di far girare la testa, brand del calibro di Tarzan, Lilo e Stitch, Jungle Book, Lion King, Bambi e la Sirenetta, sono passati per le sue mani.

Pluripremiato per il suo lavoro in Disney, è la persona che più di ogni altre mi ha aperto gli occhi su come vanno fatte le cose. Su come si lavora.
Nel modo più diretto possibile ha preso la mia esperienza (che, stoltamente, ritenevo di buon livello avendo già lavorato per diversi commercials e videoclip) dicendomi: “Ok, tutto quello che sai è sbagliato. Vuoi imparare veramente?” Detto ciò mi ha fatto strappare gli storyboard prodotti fino a quel momento e siamo ripartiti da capo.

Ragionando dal come va impostato un layout  al come si arriva alla scena finita.

Molto di quello di cui parlo oggi lo devo a lui.
E il fatto che mi ritenga sia un valido collaboratore che un amico è, per me, fonte di orgoglio perenne.

Questa è la sua intervista:

Ciao Vincenzo, di te si racconta che hai posato come modello per vari fumetti, che hai lavorato per 12 film Disney, che hai inventato tutto il design di un parco a tema in Malesia  e che hai sfondato con la tua auto il cancello della villa del sultano.
Cosa c’è di vero?

In effetti sono tante le verita’ in questo mezzo secolo della mia vita, alcune andrebbero scritte, altre solo raccontate davanti ad un bel bicchiere di vino tra amici.
Per fare le pose che disegnavamo nei fumetti, ci facevamo le foto….ne ho conservata solo una.

Si, il mio nome compare nei credits di film Disney…..ho passato qualche anno in Malesia come character designer di un Parco a Tema, illustratore per una casa editrice malese, poi in una agenzia pubblicitaria a Singapore…..dentro la tenuta del Sultano mi ci sono ritrovato dopo qualche bicchiere di troppo….!

Il che, a livello di curriculum, mi sembra senz’altro il risultato più importante! Tornando seri, ci accomuna la passione per i fumetti che tu facevi quando io non ero ancora spermatozoo. Mi parli di quel periodo e di cosa voleva dire lavorare in uno Studio?

Quello e’ stato un bel periodo…ho iniziato giovanissimo, facendo da spalla a fumettisti importanti, realizzando le matite delle ambientazioni in fumetti per adulti: la famosa gavetta diciamo…! Si lavorava tanto e di piu’ soprattutto quando poi c’era quel disegnatore che non aveva consegnato o quello che si era ammalato…e ti veniva chiesto di disegnare 100 tavole in 15 giorni per riparare al “buco”.
Poi l’incontro con Ruggero Giovannini ed il mio ingresso nel team della Lancio e da li poi Intrepido, Balboa, Demon Hunter e molti altri. Mi ritengo uno dei fortunati nel ricordare i miei incontri con Galleppini, Tacconi, Giolitti, Magnus, D’Antonio….!

Un tarantino in Australia alla corte del grande topo. Com’è stato lavorare con i più grandi?

Il sogno Disney era nel cassetto fin dagli inizi. Lavorando agli albori delle TV commerciali, realizzando con uno studio a Taranto varie pubblicita’ e sigle televisive colorando acetati e “riprendendo” gli stessi con una cinepresa 16 mm….con la sorpresa del risultato di cio’ che avevi fatto solo settimane dopo la stampa della pellicola….!
Poi quel cassetto si e’ aperto e mi sono ritrovato proiettato in quel mondo che da ragazzo mi sembrava davvero irraggiungibile. Anche li, la fortuna di aver incontrato i grandi come dici tu, da Glenn Keane ad Andreas Dejas, da Ray Harryhousen a Peter Jackson…!

Con Glean Keane

Con Ray Harryhousen

Che metodologie di lavoro hai riscontrato?  Cosa non ti saresti aspettato e cosa hai imparato?

Disney e’ una grande scuola e a Sydney, dove ho lavorato tanti anni, ho capito che il disegno non e’ solo legato all’uso della matita ma soprattutto nel comprendere che cio’ che andavi ad esprimere su un foglio doveva essere comunque disegnato e studiato bene prima nel tuo cervello.

Ok, dopo esserci rifatti gli occhi con queste chicche spiegaci com’è avvenuto il passaggio dalla Disney alla Rainbow. Hai preferito tornare in Italia rifiutando contratti con alcune tra le maggiori compagnie mondiali, come mai questo passo?

Avevo gia’ conosciuto Straffi e la sua forza realizzando da freelance dall’Australia alcuni storyboard per le prime serie di Winx.
Le promesse di Straffi nel convincermi che anche in Italia esisteva una realta’ importante come la Rainbow, hanno avuto ragione su altre. Poi l’idea di mettere a disposizione la mia esperienza, su prodotti italiani mi ha dato la spinta necessaria rientrare….e oggi non mi pento del passo fatto.

Per Winx 2 hai svolto il ruolo di direttore artistico insieme a Marco Marini e di supervisore generale per Rainbow Spa. Cosa rappresenta per te questo film?

Tutta la soddisfazione nel vedere i traguardi raggiunti dal team della Rainbow, che ha saputo affrontare un impresa come quella di un film di animazione 3D stereoscopico che in Europa non ha mai fatto ancora nessuno. Il risultato e’ eccellente e non solo grazie a figure come il grande Marini ma anche tutti gli altri ragazzi del gruppo ne possono essere orgogliosi.

Storyboard di Winx 2. Cliccare per ingrandire.

Storyboard di Winx 2. Cliccare per ingrandire.

Quali sono i tuoi maestri e quali i tuoi allievi?

Ho amato John Buscema e Neil Adams….ed ovviamente…i Disney “nine old man”!
Non ho piu’ allievi, mesi fa lo erano i ragazzi della Rainbow, ora sono preziosi colleghi!

Consigliami il tuo film d’animazione preferito.

Winx 2…..naturalmente!!!!!

Ahahahah maledetto, ok allora dimmi qual è un cd che mi regaleresti.

Harvest…di Neil Young!

Ce l’ho. Almeno tira fuori dal cilindro un’edizione rara e autografata dalla mamma di Neil, tanto m’hai abituato a cose simili. Detto ciò, cosa ti piacerebbe fare, ora?

Smettere di sognare l’acquisto della villa di George Clooney!

Il campo dell’animazione italiana (ma anche quello, più ristretto, della cgi in genere) è un ambito di cui poco si conosce e poco viene divulgato al grande pubblico.

Ci sono nomi, figure, con esperienze internazionali e un vissuto che riempirebbe pagine e pagine di libri di testo.

Un mondo inesplorato dai mezzi d’informazione di massa, dalla stampa e anche dalla rete che, pur restando l’unica fonte a cui attingere per ottenere notizie, continua a restare appannaggio di pochi appassionati o di poco accessibili forum frequentati da addetti ai lavori.

Un mondo sconosciuto di persone dai ruoli diversissimi che si sbattono per far si che il livello delle produzioni italiane possa salire sempre più in alto aggiungendo tacche su tacche alla qualità della proposta.

E’ per questo che, dopo l’intervista a Iginio Straffi, ho deciso di presentarvi una serie di figure cardine all’interno della Rainbow Cgi che, in un modo o nell’altro, fanno parte della storia italiana dell’animazione.

E’ un primo, piccolo passo, che spero mi porterà anche a farvi conoscere delle personalità che appartengono ad altre realtà e che meritano di essere conosciuti.
Anche al di fuori del nostro stesso settore.

Si comincia subito.

L’avevo promesso ed eccolo qui.
Finalmente potrete ammirare personaggioni del calibro di Giovanni, Federico e soprattutto (udite, udite!) Marco Marini, alle prese con una videocamera puntata su di loro.

E comprendere quali e quante figure si sono smazzate quotidianamente per portare il film al cinema.

Buona visione!

Regia di Ivan Silvestrini.

La trovate qui, sul canale che SuperEva dedica al cartoon.

Buona lettura e grazie al prode Enrico Ruocco.

Soggetto: Bartoli & Recchioni
Disegni: Riccardo Torti
Copertina: Davide De Cubellis

E’BBBBBBBBEEELLIISSSSSSSIIIIMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!

Bhè? V’aspettavate una recensione obiettiva?

Ho tra le mani il primo mattoncino di un muro che stiamo tirando su giorno dopo giorno e v’aspettavate un giudizio onesto e distaccato? Ok. Eccovelo.

Roberto pienamente a suo agio col personaggio che più gli assomiglia, si scrutano, si osservano, si colpiscono e si abbracciano, pagina dopo pagina, tra pre e post inserendo tanta, tanta sostanza.

Riccardo alle prese con la sua opera più complessa e matura con un segno che si dimostra in continua crescita e con molto da dire.

Davide che, primo tra tutti, rompe il ghiaccio verso il lettore. Si presenta. Si, sono io, a sostituire e rilanciare il nuovo. Davide che prende l’ansia da prestazione e la mette a cuccia. Davide che tra prima e quarta di copertina mostra a tutti chi è e chi sarà.

E il prossimo sarà del maestro Lorenzo.

E poi il mio.

cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo
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cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo

cazzo.

[Aspettando Winx 2] Mamma le turche!!!

25 ottobre 2010 da Mauro

In Turchia le Winx mietono un successo dietro l’altro e quindi, per il nuovo film, hanno deciso di affidare tutta la colonna sonora alle Grup Hepsi, una sorta di famosissime Spice Girls locali.

Questo il videoclip promozionale:

e questo il backstage:

Siccome voglio assolutamente sapere che fine ha fatto la quarta Grup Huepsi, le invito ufficialmente a visitare i nostri studi nelle vesti (poche) di ambasciatrici turche.

Qualora accettassero, sarete i primi a saperlo!

[Aspettando Winx 2] BACKSTAGE!!!

24 ottobre 2010 da Mauro

SiOre e SiOri del gentile pubblico, è con summo orgoglio che vi mostro il primo backstage ufficiale di Winx 2.

Oltre a questo, che sta già spopolando in tv, esiste anche un taglio da 11 minuti, molto più ricco e completo, in cui compaiono e dicono la loro altre importanti figure cardine per la realizzazione del film, ma ve lo mostrerò al momento giusto.

Ognuna delle persone che vedete inquadrate anche solo per un fotogramma ha dato il CUore per far si che questo lungometraggio segnasse un nuovo piccolo traguardo nella storia del cinema d’animazione italiano.

Stimateli.

(e si…  so che è difficile, ma per un attimo smettete di pensare a QUANTO stile io abbia, pur essendo grasso)

(e si… quelli che vedete in stanza con me sono Giovanni Masi e Federico Rossi Edrighi. Uiiiiii!)

(e si… la regia è di Ivan Silvestrini!)

Sono stato frainteso.

22 ottobre 2010 da Mauro

Questa è la notizia riportata un po’ ovunque.

Il continuum spazio temporale del vero e del falso è stato manipolato con un’operazione di retrocontinuity che nemmeno Bendis o Dallas.

“Mai chiesta una norma per i miei processi”.

Sembra proprio che il nostro presidente del consiglio, intervistato, abbia detto ciò:

Sentendomi già nelle orecchie torme di bolscevichi pasteggiare con una dichiarazione simile, io, dall’alto del mio essere profeta filogovernativo, mi preoccupo di sottolineare che la dichiarazione è stata sicuramente fraintesa e per far uscire a testa alta il nostro premier suggerisco due pratiche vie di fuga per rimangiarsi con stile ed eleganza ciò che è stato detto.

Soluzione A, altrimenti detta: “Non è colpa mia mamma! E’ stato lui!

Ampliamente praticata e apprezzata soprattutto da quella parte dell’elettorato per cui è sempre colpa sua e sua, ma di certo non sua.

Soluzione B, altrimenti detta: “La prova del Cuoco”

La quale sottolinea due volte il vero, considerando che il premier preferisce, durante il dibattimento, un cornetto semplice.

E anche stavolta ne siamo fuori.

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