Comicon: di interviste bucoliche e notturno vagar.
Mi sveglio veramente soltanto qualche minuto dopo essere sceso alla fermata di Montesanto.
La prima volta che sono venuto qui avevo 17 anni ed ero con Stefano.
Il mio primo viaggio in treno con un amico è stato per incontrare una ragazza che vedevo troppo poco.
I panni stesi di Napoli sono un luogo comune che accorcia le distanze con un profumo buono, ed io lo sento lungo tutta la via che percorriamo per raggiungere Gud alla Feltrinelli di Via S. Tommaso d’Aquino.
I commercianti urlano prezzi e apprezzamenti alle donne senza soffermarsi troppo sulla loro età, ché le donne di Napoli sono tutte belle.
Anche quando tornano dalla spesa senza chiavi di casa, e i mariti fanno finta di non sentirle.
Arrivati in Feltrinelli ci accolgono un mulino, un palazzo decorato
e tutti i bambini intervenuti per la presentazione de “La notte dei giocattoli.”
Il team leader dei 5blogger ha infatti presentato il suo nuovo lavoro direttamente ad una platea di giovanissimi che, sciolta l’iniziale timidezza, hanno partecipato attivamente all’incontro disegnando i protagonisti del volume insieme a Gud che, a guardarlo bene, era il più emozionato di tutti.
Da una parte, probabilmente, perché non si aspettava un’accoglienza così calorosa, dall’altra, perché non aveva ancora avuto modo di vedere stampato il suo volume, di annusarne la carta, di sfogliarlo e leggerselo.
Dopo aver fatto uscire i bimbi, li abbiamo lasciati soli, lui e il suo libro, per una decina di minuti.
Dio solo sa a cosa hanno dovuto assistere i volumi presenti.
Riuniti i 5 blogger (eccetto Andrea Longhi che è quindi, a tutti gli effetti, il Lupo Solitario del nostro gruppo), ci siamo incamminati in direzione della fiera, a farci da stella polare, la più bella Vespa di sempre.
Per arrivare ci avremmo messo due ore buone, impossibile non fermarsi a mangiare pizzette e frittatine di pasta ai chioschi per strada.
Adeguatamente rifocillati, Rrobe ed io ci siamo riattivati e finalmente il tasso di stronzate dette dal gruppo è tornato a stabilizzarsi ben oltre i livelli di guardia, per la gioia di Paolo che non vedeva l’ora
e del nostro Cap che avrebbe preferito mille volte restarsene con i bambini.
Ma come se il dio delle piccole cose avesse appena letto nella sua mente, ecco arrivare due bimbe che, vedendo Marti con la macchinetta fotografica, le chiedono candidamente se le va di fotografarle.
Click.
Dopo un rapido passaggio sul treno che lì chiamano metropolitana
eccoci sul set di Occhi Bianchi sul Pianeta Terra, comunemente chiamato dagli autoctoni: Fiera d’Oltremare.
Il tempo e il luogo iniziano a confondersi
e finalmente varchiamo la soglia del Napoli Comicon.
Oltre ad una nutrita fila di gente alle biglietterie, vediamo i primi cosplayer che iniziano a mettersi in posa ma soprattutto veniamo accolti dalla splendida mostra che svetta in tutto la sua magnificenza all’ingresso della struttura che ospita la convention.
Tra le tavole dei maestri del fumetto svettano proprio quelle di Daniele che, seriamente, rischia un attacco di cuore per la gioia.
Ricordiamolo così: confuso e confuso e confuso e felice.
Passeggiando tra gli stand freschi di allestimento incontro Dario, che è la persona con cui ho collaborato per la mia sceneggiatura d’esordio ormai 16 anni fa!
Annalisa e Lore (Lore, scusami per aver pubblicato questa foto ma Anna è venuta benissimo!!!).
Davide La Rosa che mi abbraccia e mi porta allo stand della Nicola Pesce Editore
per dedicarmi il volume che attendevo da mesi e che più di tutti volevo portarmi a casa:
insieme al quarto capitolo delle strisce di Macanudo edito dai ragazzi della Double Shot
(se non lo conoscete, o lo conoscete soltanto tramite le vignette pubblicate su L’Internazionale, accaparratevelo. Liniers è l’unico degno erede di Bill Watterson)
Temevo che il nuovo assetto della fiera, mi avrebbe lasciato come un triste orfano di Castel S. Elmo, e invece il primo impatto è stato decisamente positivo.
Corridoi ampi, una buona logistica nella distribuzione delle case editrici, delle mostre, dei negozianti e delle aree deputate al ristoro, hanno fatto si che io non abbia dovuto ricorrere al mio solito google maps per ritrovarmi.
E a proposito di case editrici, con i 5 blogger abbiamo deciso di realizzare 5 video nei quali presentarvi 5 delle case editrici presenti al Napoli Comicon.
Ad aprire le danze il sommo Paolo che ha acceso i riflettori sui geni della GRRRZETIC
e il sottoscritto che ha invece puntato le sue carte sui bizzarri tipi della Nicola Pesce Editore
che vi salutano con il motto dedicato al loro sogno erotico:
Personaggi assoluti del primissimo giorno di fiera, Tito Faraci (qui in una foto col valente Dr Manhattan)
con cui finalmente ho potuto parlare di musica di persona invece di inviarci i nostri pensierini e le playlist via twitter.
E uno scatenato e professionale Riccardo Corbò, che passava con nonchalance dalla serietà delle interviste realizzate per il sito web del TG3
alla versione SMASH! che compariva alle prime avvisaglie di luna piena.
La notte si è tinta dei colori saturi e dello script di un Terry Gilliam sotto acido e ha visto le migliori menti della nostra generazione presenti ad una festa di laurea di cui avrebbero potuto essere la principale attrazione,
vagabondi per una città splendida di giorno e mozzafiato di notte,
e così ubriachi da non riuscire più a venire a fuoco nelle foto.
Tranne Andrea Longhi, che è comparso alfine, in tutto il suo splendore, soltanto per salvarci e indicarci la retta via.
Avrei tonnellate di foto da mostrarvi di questa serata, ma sapete come si dice, no?
Quello che succede nelle notti del Comicon, RESTA nelle notti del Comicon.
OLè!
bello!
ahahah bellissime foto! La mia trasformazione in ovetto pasquale è quasi completata!!
Evviva 😀
Grazie!!!
CIAO!!!
Ciao Mauro, volevo parlarti di quel palazzo decorato: è un progetto che ha investito diverse strutture in tutta Napoli, a firma di grandi artisti nazionali e non.
Se ti fa piacere posso passarti foto di altri edifici della città che facevano parte della stessa iniziativa: ce ne sono di belli.
FD