STUCK – Episodio 01 – Intervista a Ivan Silvestrini.

26 marzo 2012 da Mauro

Alle 23 di ieri sera è andato online il primo episodio di STUCK, la serie scritta e diretta da Ivan Silvestrini di cui vi ho già parlato in un paio d’occasioni.

Eccolo:

La mia opinione in merito già la sapete (oppure leggete il post precedente), quindi ne ho approfitto per riportarvi la chiacchierata fatta ieri sera con Ivan quando non mancavano che una manciata di minuti alla messa online.

Io: Cominciamo con tre perché e un quando. Perché Stuck, perché il web e perché ora? Quando ti sei Sbloccato?

Ivan: “Stuck” perchè credo che il sentirsi bloccati sia il sentimento più diffuso della nostra generazione. Il web perchè è l’unico far west che la nostra generazione può ancora colonizzare senza chiedere il permesso a nessuno. Perchè ora? ho fatto appena ho potuto. Scrivere 118 pagine di sceneggiatura in inglese e produrre 105 minuti di montato in totale indipendenza non è impresa da poco. Per fortuna lavoro con un gruppo di persone, gli Stuckanovisti (così ci chiamiamo), che non mi abbandonano e che sono la migliore squadra che potrei desiderare per un prodotto così audace. Oggi viviamo una congiuntura social/tecnologica che ci ha permesso di raggiungere un certo livello pur mantenendo costi molto ridotti,  penso che oltre l’ossessione che un regista possa avere di fare un film per il cinema, bisognerebbe tornare al concetto primario che dovrebbe muovere ogni azione creativa: raccontare storie alla gente. E se la gente ora vive sulla rete (per dirla a la Social Network di Fincher) allora è lì che devi parlar loro. Senza contare che la tv come la conosciamo sta morendo e nel giro di qualche anno si fonderà con internet.

Nove puntate da 1o minuti. Questo formato è dato dal contenuto o hai aderito a degli standard di riferimento?

Il format deriva dalla combinazione della mia smodata ambizione narrativo/contenutistica e da quello che credo sia il massimo dell’attenzione che uno youtuber ti può dare e cioè 10 minuti. Se ne fossi stato capace avrei fatto un format da 5 minuti, ma non ne sono stato capace, stavolta.

Diamo un po’ di informazioni pratiche. Come si fa una serie di questo tipo? Che macchine hai usato, quante persone sono state coinvolte e quanto ci vuole a girare un episodio di Stuck?

Come si fa? Diciamo che la sfida è trovare un’estetica netta anche nel low budget. Tecnicamente giriamo principalmente con una canon 60d con ottiche nikon anni ’70 a cui, a volte, si aggiungono registi di seconda unità che portano le proprie 5d e 550d. La troupe varia di weekend in weekend, ed è anche questo che rende possibile realizzare un prodotto così complesso. La sua natura frammentaria, a differenza di un film indipendente, lascia che contributi volontari di persone del cast tecnico possano essere anche sporadici (“quando ho un weekend libero dò una mano a Stuck”) tanto poi ognuno finirà nei crediti degli episodi a cui ha lavorato. Ogni episodio si gira in circa 2.2 giorni.

Quando andranno in onda gli altri episodi?

Uno a settimana a partire dalla prima data possibile (stiamo ancora finendo di girare) spero tra un mesetto e mezzo.

Sei tu David o ti riconosci in qualche altro personaggio della serie?

In molti diranno che David sono io, mettiamola così: una parte del mio cervello contiene il pensiero di David, l’altra parte lotta per farmi essere un uomo migliore.

Tu hai manipolato David o lui ha manipolato te?

Chi scrive manipola sempre i suoi personaggi, di rado succede il contrario e quando succede è bellissimo. Credo a me sia successo due o tre volte nella stesura di questa serie, ma è un evento raro e prezioso.

Credo che chi si fa manipolare sia più consapevole del manipolatore. Ma è una fissa mia. Per te cosa vuol dire manipolare. E perché (accettiamo di o accettiamo di farci) manipolare?

Se siamo consci che ci stanno manipolando e non fuggiamo vuol dire che c’è comunque qualcosa di profondamente attraente in quella vertigine, l’abbandonarsi al pensiero altrui può essere molto sexy. Brainy is the new sexy, o almeno mi piace pensarlo.

Un solo commento

  1. mizia giartosio -

    ma questi sono solo discorsi preliminari, belli, ma aspetto l’episodio!

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