Ballata dell’Appia Buia.
Di notte, intorno a casa mia,
regna per le strade la follia.
C’è Nonna Sorpresina che tien nascosto il viso
e cerca il modo più veloce per andare in paradiso.
Se sente che tu arrivi, scatta sull’attenti
e mostra d’improvviso un sorriso senza denti.
Di notte, intorno a casa mia,
regna per le strade l’euforia.
Artisti rivoluzionari lascian fior di manifesti
e se li guardi in faccia sono tutti gonfi e pesti.
Esaltan le suture, i tagli fatti da lamiere,
perchè servono fratture per flirtar con le infermiere .
Di notte, intorno a casa mia,
regna per le strade l’ironia.
E’ illuminato a giorno quel negozio,
in cui lavora sola una ragazza,
coi manichini bene, che vivono nell’ozio
e non vogliono far nulla, per spostare quella mazza.
Di notte, intorno a casa mia
Regna per le strade l’anarchia.
I Bambini Fissi, stanchi di star fermi,
si esibiscon dietro ai vetri per i passanti inermi.
Ridono di loro e delle tante inibizioni
mentre inscenano un teatro di gran provocazioni.
Picchiano il più debole, umiliano i più piccoli,
li schiaffeggiano sul viso, tirano via i riccioli.
Sghignazzano del nostro costruito perbenismo
E compongono con gioia l’ode del bullismo.
C’è Lubna Imbronciatella, maitresse di gran livello
gestisce la sua zona, padrona del bordello.
Fiera dell’Est, da cui provien la preferita,
la espone agli occhi di chi guarda di nascosto tra le dita.
Di giorno costrette a star ferme e sorridenti,
guardano i passanti come il cane punta un osso.
Di notte fanno a gara a chi conquista più clienti,
ed abbassano o rialzano, il prezzo scritto addosso.
Jean-Claude, Signore delle Tasche, sceglie come trono
chi secondo lui è più adatto a stare prono.
E punta la sua preda, il suo amore, il suo traguardo,
ma Lubna è già lontana e non lo degna di uno sguardo.
Luca prova a sfondar la vetrina ogni ora
(si, tutti lo sanno che si buca ancora)
Ma nessuno ha capito quale è il vero motivo
(Luca è tante cose… ma non un fuggitivo)
E’ quel vetro bastardo che vuole spaccare
perchè gli proibisce di potersi guardare.
Sarà colpa sua o soltanto dell’ero
Ma nel riflesso lui vede un bambino vero.
E i grandi ti insegnano a sfuggire dai guai
Ma non da qualcosa che non sarai mai.
Di notte, intorno a casa mia,
regna per le strade l’amnesia.
Del passante che al mattino avrà dimenticato
questa strada, queste vie, di esserci passato.
E se c’è il rischio che rimanga chiuso dentro
fa prima a star seduto, comodo nel centro.
Ventiquatto su ventiquattro proverà a chiamare
ma per scherzo nessuno lo verrà a liberare.
Di notte intorno a casa mia
regna per le strade la follia.
—
(Tutte le foto sono state scattate stanotte (con l’orrida fotocamera del mio iphone 3g), nel tratto d’Appia tra piazza Re di Roma e San Giovanni, fin dentro l’ascensore di casa mia. Mi scuso per i puristi della metrica, ma anche se poeta non sono, volevo raccontarvela così, la mia notte)
Roma è tutta pazza e tu sei bravo.
Il Turbodinamismo m’ha convinto.
Carino il tuo manifestino dell’ascensore che ricorda che nell’ascensore non ci si cucina, non si dice messa, non si gioca a calcio…fosse venuto qualche dubbio a qualcuno.
La ballata è splendida, mi ha riportato alla memorie i migliori poemi dylandogheschi (Dopo Mezzanotte e Totentaz fra tutti).
La sfocatura delle foto rende il tutto più vero.
@Paolo
Onorato.
@Rrobe
E’ il nostro fight club. Meglio del fight club. Promuoviamolo!
@Marco
Delle piccolissime partite di calcio le abbiamo fatte in realtà ma non c’ha visto nessuno. Il paragone con Sclavi non sono degno neanche di leggerlo su queste righe quindi ora ti elimino il commento 😉
Mi piace quando per farci vedere le cose con altri occhi stai sul filo del rasoio senza cadere.
Belo,belo……questa verace poesia notturna ci ha allietato il tempo della lettura e anche diversi attimi successivi…….
Complimenti. Una ballata malinconica e coinvolgente…
Complimenti per l’idea davvero bella e originale.
Whoa.