Irina Vs Ghinzu

30 luglio 2010 da Mauro

Irina Palm è una delicata e agrodolce commedia neorealista.
Irina Palm è l’alter ego interpretato da Maggie per raggiungere la felicità, che non consiste nel masturbare tutta Soho, né nell’accumulare 900 sterline a settimana o nel trovare l’uomo della sua vita, ma nell’avere la possibilità di contribuire alla guarigione del nipote.
Irina Palm non dovrebbe essere Maggie e Maggie dovrebbe separarsi da Irina, ma per Maggie questo non è possibile perché è fiera di quello che è riuscita ad essere.
E’ fiera perché è nel gretto che ha trovato il sole ed è dal sole (il sorridente vicinato) che vuole allontanare il gretto.
Irina Palm è interpretata da Maggie che è a sua volta interpretata da una Marianne Faithfull sussurrata, in punta di piedi, a dispetto del suo aspetto fisico: leggera.

In Irina Palm, Miki Manojlovic interpreta il buio e la luce con l’onestà di chi nella vita è sia l’uno che l’altro.
In Irina Palm, Cristophe Beaucarne colora la scena colpendo gli occhi solo per arrivare a tutti gli altri sensi. Fino a farti respirare Londra e il suo hinterland.
In Irina Palm, Philippe Blasband e Martin Herron raccontano la favola del sacrificio e della scoperta giocando con il pudore e la sua assenza.
In Irina Palm, Sam Garbarski parla d’amore e di rivincita senza mai dirlo, limitandosi a mostrarlo, giocando in equilibrio col dolce e l’amaro.

In Irina Palm, i Ghinzu ROMPONO IL CAZZO PER UN’ORA E MEZZA con una colonna sonora rappresentata da un unico giro d’accordi reiterato per tutto il film – con delle rigeneranti pause di 3, 4 minuti che servono soltanto ad illuderci che qualcosa cambierà – senza che ciò avvenga.

Questo il pezzo:

Neanche male, per carità, ma il problema non è soltanto che di quei 5 minuti vengano sempre inseriti gli stessi 20 secondi, quanto il fatto che l’epica drammaticità del brano quasi mai si sposa con i toni agrodolci del film. La cinica leggerezza del mostrato non è aiutata da una colonna sonora che stravolge, appesantendo, quello che invece dovrebbe volare leggero.

Negli extra però arriva la spiegazione per voce dello stesso regista: il leader dei Ghinzu si trombava sua figlia.
Ipotizzo, quindi, che lei fosse un cesso e in qualche modo papà dovesse ricambiare il favore.

Detto ciò, mi chiedo: quali altri film sono stati dilaniati da una colonna sonora inadatta?
A voi ne viene in mente qualcuno?

Ah. Stellette? 7 su 10

Scritto in muzic, recensione

13 commenti

  1. spino -

    m’hai messo curiosità…

  2. spino -

    ok…non era proprio un italiano perfetto con cui scrivere sul blog di uno scrittore, ma spero non ti sia offeso 😛

  3. bazu -

    ehh… e’ davvero un girotondo a testa bassa, sta’ musica!
    io di colonne sonore io ricordo solo quelle fantastiQue.

  4. Mauro -

    ehi allora? 🙂
    ‘sti film rovinati dalle colonne sonore?

  5. bazu -

    Flashdance What A Feeling – Irene Cara […what a feeling of being lousy in all] 8)

  6. Paolo Bassotti -

    Mi viene in mente “I vicini di casa” di Avildsen. Film bruttino, ma che con una colonna sonora decente poteva diventare godibile. Bill Conti ha fatto un vero disastro.

  7. Solange -

    Lady Hawke e quel testa di cazzo di uno degli già inutili Alan Parson Project!

  8. Solange -

    E lo so, uccidetemi: Blade Runner e Vangelis.

  9. Mauro -

    @Bazu
    Noooooo flashdance nooooooo!!! 🙂

    @Paolo
    Non conosco. Recupero.

    @Solange
    Di ladyhawke non ho memorie musicali (si, memento uzzeo, lo so), invece di Blade Runner adoravo la colonna sonora! Però m’hai fatto venire in mente di quanto vidi Metropolis restaurato con le musiche dei Queen. Arrivata a re – d – o – ga – ga – re – di – o – gu – gu – spensi tutto!

  10. Solange -

    bbrrr … 🙁

  11. bazu -

    eh eh eh eh… che Flash!?!? La musica da tortura,
    un film insalvabile anche con una colonna sonora diversa.

    Non e’ facile trovare dei film ben fatti con musiche mediocri… mmhhhhh spesso fanno schifo nell’insieme.

  12. RRobe -

    C’era una volta in America.
    La scena con Yesterday mi rovina la visione ogni volta.
    C’è qualcosa di più didascalico di mettere una canzone che si intitola Yesterday mentre il protagonista percorre il viale dei ricordi?
    C’è qualcosa di più ridicolo di usare una delle più famosi canzoni del più famoso gruppo musicale inglese del mondo, in un film che si intitola “C’era una volta in AMERICA”?

  13. Mauro -

    In effetti è dura trovare un esempio altrettanto eclatante…

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