Fumettology: Intervista agli autori del programma.

20 dicembre 2012 da Mauro

Questa sera andrà in onda la prima di dieci puntate che comporranno un’intera trasmissione completamente dedicata al fumetto italiano.

Trenta minuti in cui verranno puntati i riflettori su autori ed editori che riveleranno cosa si nasconde dietro alla nascita di fumetti come Tex, Valentina, Dylan Dog, Max Friedman, Nathan Never, Lupo Alberto, Martin Mistére, Diabolik, Zagor e John Doe e come si passi dalle idee, alla realizzazione delle pagine, fino alla vendita in edicola.

Solo a scriverne mi si bagnano gli occhi, e le lacrime di commozione che piovono copiose creano rigagnoli d’amore per il pianeta sporco della tastiera.

E allora chiamo Clarissa Montilla, Alessio Guerrini e Dario Marani, le tre anime e il cuore dietro a tutto il progetto (realizzato grazie al contributo, la consulenza e la competenza di Alessio Danesi della RW-Lion Comics) e ne esce una bella chiacchierata in cui il trio che compone la Fish-Eye Digital Video Creation fa luce su alcuni aspetti che già hanno cominciato a interessare tanto i fan quanto gli addetti ai lavori.

Leggetevela.
Potrete farlo anche guardandoli negli occhi.

 

La prima puntata di Fumettology sarà trasmessa in televisione questa sera ma la sua avventura è iniziata diverso tempo fa. Mi parlate di come è iniziato tutto? Come mai avete scelto di parlare di fumetto e di parlarne in questo modo?

Alessio: Fumettology debutta oggi su Rai 5, ma, come dici tu, Mauro, l’avventura è davvero iniziata diverso tempo fa! Un programma sul fumetto italiano era nei nostri desideri e nelle nostre intenzioni già da anni, ma per qualche strana ragione la tv non è molto propensa a parlare di fumetto. Abbiamo incontrato delle resistenze e a volte anche del palese disinteresse, finchè non abbiamo trovato un canale illuminato come Rai 5 che ha capito le potenzialità dell’argomento. Perchè abbiamo scelto di parlare di fumetto? La risposta è: perchè no? Il fumetto, nel nostro come in altri Paesi, ha una grande storia e anche un grande avvenire. E’ qualcosa che accomuna diverse generazioni e diversi strati sociali, tra tradizione e rinnovamento continuo. Ha la stessa dignità del cinema e della letteratura. Quindi perchè non parlarne e non svelarne il così detto “dietro le quinte” per farlo conoscere meglio?

Clarissa: Io personalmente credo che alcuni fumetti potrebbero essere studiati nelle scuole e sarebbero un ottimo strumento di apprendimento, come i Promessi Sposi o altri grandi romanzi, perchè sono portatori di valori, di storia e di storie e perchè, come direbbe Manzoni, hanno saputo unire “l’utile al dilettevole”. Abbiamo scelto di raccontare alcuni dei più importanti personaggi a fumetti italiani cercando di non tralasciare nessuno degli aspetti possibili. Fumettology è, però, innanzi tutto, un programma immaginato per tutti, non solo per gli appassionati di fumetto, quindi alla nostra prima idea – più di nicchia e più difficile da far passare in tv – di parlare dei mestieri del fumetto, trattandone uno in ogni puntata, siamo passati al racconto dei personaggi. Di fatto la sostanza non cambia: in ogni puntata ci sono due capitoli – Nero su Bianco e L’Avventura – che parlano effettivamente di due mestieri imprescindibili nel fumetto: il disegnare e lo scrivere; ma ogni capitolo è impregnato dei mestieri del fumetto visto che a parlare sono i professionisti stessi. E’ solo una questione di prospettiva!

La scelta della decina di personaggi raccontati. Attingendo a un patrimonio sterminato come quello del fumetto italiano, immagino non sia stato facile sceglierne soltanto dieci. Com’è andato il toto-personaggio? Potete raccontarmi qualche aneddoto, qualche preferenza, qualche clamorosa esclusione?

Dario: Non è stato facile raggiungere una “rosa di prescelti” per queste dieci puntate. Quando abbiamo avuto la nostra lista completa sapevamo che, tra i lettori e gli appassionati, ne avremmo scontentato qualcuno, ma questo sarebbe stato inevitabile in ogni caso: da qualche parte bisognava cominciare e le puntate erano dieci, non di meno non di più! Come abbiamo ripetuto altre volte, ci sono stati tanti personaggi a cui abbiamo dovuto rinunciare, per questione di opportunità o per questione di logica narrativa. Quando si mette su una produzione per un programma tv bisogna anche fare i conti con la realtà, non solo con la propria passione o con la voglia di parlare di un argomento. Noi siamo molto soddisfatti dei “nostri” dieci personaggi: sono tutti personaggi di grande statura e di ognuno di loro era giusto parlarne e dedicargli una puntata del nostro programma. Quello che non volevamo era parlare solo del fumetto d’autore o solo del fumetto popolare: volevamo trattarli entrambi e dare ad entrambi pari dignità come è giusto che sia, senza falsi intellettualismi. Molti ci hanno scritto chiedendoci perchè non abbiamo parlato di Corto Maltese o di Pazienza o di Alan Ford o della Disney o di altro ancora… se avessimo invece escluso Tex o Valentina, qualcuno, ora, sarebbe qui a chiederci perchè non sono loro nella rosa delle dieci puntate! Quello che ci piace pensare è che questa edizione di Fumettology sia solo una prima serie, speriamo che ce ne siano magari una seconda e anche una terza per poter recuperare gli “appuntamenti rimandati” con altri grandi personaggi!

E’ stata una produzione del tutto autonoma o la Rai c’ha messo lo zampino in termini contenutistici e formali?

Clarissa: Come accennavano prima sia Dario sia Alessio, la Rai non ci ha “messo lo zampino”, anzi, ci ha dato una grande opportunità che sino ad oggi ci era stata negata: portare in tv un intero programma sul fumetto italiano. E’ ovvio che la tv, come il cinema e l’editoria in generale, risponde a delle regole e a delle necessità che noi non abbiamo mai subito più del necessario, tanto da uscirne frustrati. Fumettology è il perfetto equilibrio tra ciò che abbiamo potuto fare e ciò che abbiamo voluto fare in piena libertà editoriale, come è giusto che sia.

Il fumetto è un’arte che, a differenza del cinema e della tv, non è in movimento. Come avete affrontato questo divario tra i due mezzi?

Dario: Quello che in assoluto non volevamo era snaturare il fumetto privandolo delle sue peculiarità. Far, ad esempio, interpretare brani di dialoghi da attori da apporre sulle tavole disegnate è una cosa che abbiamo scartato sin dal primissimo momento. Ci siamo invece concentrati sulle tavole stesse e sulla loro animazione: un’animazione che, dal mio punto di vista, è giusta sia per la tv sia per il fumetto perchè offre allo spettatore la possibilità di “viaggiare” all’interno delle tavole e penetrare e sprofondare nel disegno, che è esattamente quello che accade durante la lettura di una storia o di un albo a fumetti. Abbiamo cercato di restituire una suggestione che potesse essere valida per tutti, senza arrogarci il diritto di aggiungere elementi a ciò che già si presenta perfetto di per sé. E’ stato un lavoro lungo e impegnativo ma credo che abbia dato i suoi frutti: non è invadente ed è, in qualche modo, “universale” perchè non pretende di interpretare ma anzi è volto all’esaltazione delle tavole e dei disegni stessi. Non le abbiamo contate, ma a memoria, posso certamente calcolare che sono state animate oltre 1000 tavole!

Fish-Eye: Clarissa, Alessio, Dario. Come vi siete incontrati, quali sono stati i vostri percorsi personali, cosa avete costruito insieme e quali sono i vostri prossimi obiettivi.

Clarissa, Alessio, Dario: Ci fa piacere che tu ci faccia questa domanda ma non è affatto facile rispondere in poche parole! Quello che possiamo brevemente dire è che ci siamo conosciuti lavorando su altri progetti assieme, prima di fondare la Fish-Eye Digital Video Creation. Dopo un certo periodo di lavoro assieme e di reciproca stima, abbiamo capito che eravamo fatti l’uno per l’altra e quando le cose stanno così, nella vita in generale, non puoi che cogliere l’attimo: ringrazi per la fortuna che ti è capitata di incontrare proprio le persone giuste e abbracci immediatamente il futuro! Ecco perchè assieme abbiamo dato vita alla nostra casa di produzione, la Fish-Eye, con la quale speriamo di conquistare almeno il mondo!

 

E io glielo auguro di cuore.

 

2 commenti

  1. giuglio -

    Anch’io mi unisco agli auguri di Mauro. Meritatissimi. Giovani, competenti, bravi, appassionati… Che altro gli vuoi dire?
    Grazie per Fumettology, di cui ho adorato la prima puntata: belle le animazioni, emozionanti le immagini dei disegnatori coi pennelli in mano (ma anche –sono un matusa sentimentale– quelle girate in tipografia, hanno evocato rumori e odori…), audaci ma azzeccati commenti sonori… Insomma, roba buona.
    Unica pecca, dura APPENA mezz’ora… Ne vojio di più, MOOOLTO di più!

    E un bravone! a Mauro per il post!

  2. Gundam Universe Blog » Blog Archive » Fumettology 5: Nathan Never, dai Manga a Gundam alla Fantascienza Bonelli. -

    […] Fumettology è un progetto della Fish-Eye Editoriale, regia Dario Marani, oltre ad Alessio Danesi da ricordare nello staff, Clarissa Montilla ed Alessio Guerrini anime dello staff redazionale, per leggere una loro intervista vi rimandiamo a questa pagina […]

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