Asso.

30 ottobre 2012 da Mauro

Chiariamo subito le cose:

Asso NON E’ Roberto Recchioni.
E Roberto Recchioni NON E’ Asso.

Perché, se è noto che Roberto fa il tifo per i pregi ed i difetti di uno come Asso, d’altro canto il bullo non sarebbe altrettanto clemente con quelli di Rrobe.

In particolar modo non condividerebbe il suo bisogno di relazione col resto del mondo, le sue paure e i suoi dubbi costanti.
Apprezzerebbe la scelta di palesarli sempre dopo aver tolto il punto interrogativo al termine della frase, ma storcerebbe comunque il naso.

Esiste solo l’adesso, e lo spazio per il dubbio è stato appaltato qualche metro più in là.

D’altro canto, però, Roberto ha scelto di raccontare le sue storie e questo, Asso, ha dovuto soltanto accettarlo.

All’inizio.

Poi ha cominciato a richiedere un sacrificio di carne e sangue, e a Roberto è toccato anche dargli un corpo.
Lo spazio per l’anima, invece, è sempre stato appaltato qualche metro più in là, ma se guardate con attenzione la porta è aperta e potrete sbirciare senza che venga nessuno a dirvi che lì non ci si può stare.

L’anima con cui Roberto ha riempito il corpo di Asso, prima di richiuderlo lasciandogli vistose cicatrici, è fatta di pagine e colori.

 

Di scritte nere.
Di padri lontani e storie tutto intorno, nelle pagine di libri e fumetti, tra le schermate di un videogioco, nei fotogrammi proiettati su uno schermo cinematografico.
Di quella disciplina necessaria a non perdere alcun pezzo.
Di quella ironia che non è la risata finale che ci seppellirà, ma la mano, l’appiglio, la voce e l’aria, grazie alla quale ogni giorno è meglio di quello appena trascorso.
Delle donne eternamente presenti, chiamate a interpretare, contemporaneamente il ruolo di amanti, figlie, madri e malattia.
Degli amici a cui chiedere e dare tutte le proprie chiavi, partendo da quelle di casa e arrivando a quelle dei propri segreti.

Fino a lasciargli la possibilità di raccontare, in prima persona, il loro rapporto con Asso e il suo mondo, perché gli scettri, come le matite e i pennelli si portano meglio dividendone il peso.

Nelle 128 pagine del  volume edito da Nicola Pesce Editore e presentato in anteprima all’imminente fiera di Lucca Comics, troverete quindi:

Elisabetta Melaranci che vi racconterà una storia “dove le genti piangono sangue dagli occhi senza essere vampiri”.

Werther Dell’Edera che dimostrerà che i demoni è meglio non affrontarli da soli
Leonardo Massimiliano che spiegherà la differenza che intercorre tra vanità e verità.
Luca Bertelé invece racconterà di quella volta che Asso gli fece un regalo.
Walter Venturi giocherà come si faceva una volta, quando in Italia esistevano le riviste a fumetti.
LRNZ racconterà una storia di Asso in tre battute.
Stefano Simeone userà i colori finché qualcuno non glielo impedirà.
E la coppia formata da Federico Rossi Edrighi e il sottoscritto vi rivelerà cosa succede quando si è in ritardissimo con la consegna di una sceneggiatura, il disegnatore è lì che aspetta, e una signorina decide di voler diventare l’attrazione della serata.
E poi ci sarà Asso, tonnellate di Asso.
Quello vero, che ha eletto e condannato Rrobe come suo portavoce.
E Roberto gioca con la materia che meglio conosce, spogliandosi di tutto quello che potrebbe facilitargli il compito pur di perseguire il suo obiettivo con onestà e trasparenza.
Si mette in gioco lanciandosi da un palco già sapendo che troverà ad aspettarlo i denti dei suoi detrattori e le braccia dei suoi fan pronti a portarlo in gloria.
E in quel lancio c’è il segreto che accomuna Rrobe e Asso.
Perché per entrambi, andrà comunque bene.
Sia nella caduta, che nell’atterraggio.
——
Il booktrailer:

2 commenti

  1. giuglio -

    ‘mmazza come se vede che je vòi bbene!

    Bellissime parole, inutile dire che la fotta [© Sanguemisto] sale, sale, SALE, SALEEEEEE!!!

    Venerdì non lo leggo Asso, ME LO MAGNO!

  2. Mauro -

    E allora ci si vede su!
    E sempre viva i Sanguemisto!!!

Lascia un commento