La talpa – Recensione.
Dopo esser stato presentato in anteprima al festival del cinema di Venezia, esce finalmente nelle sale italiane il film a cui ho avuto l’onore di assegnare (in ex aequo con Melancholia, a dire il vero) il prestigioso M.I.L.F.(Movies I Liked Furiously) del 2011.
Quinto film dello svedese Thomas Alfredson, che dopo il successo di quel piccolo oggettino di culto che è stato Lasciami entrare, è riuscito a convincere produttori inglesi ed americani a sganciare il danaro per fargli fare le cose in grande, Tinker Tailor Soldier Spy è uno spy-thriller modernissimo e allo stesso tempo completamente radicato nella tradizione ma soprattutto, una lettura personalissima del classico letterario di John LeCarré.
Grazie al fido Hoyte Van Hoytema alla fotografia e benedetto da un cast stellare diretto con estrema misura, Alfredson lascia il suo occhio libero di raccontarci gli intrighi e le mezze verità nell’allegra contrada delle spie che scorrazzavano per l’Europa negli anni della guerra fredda.
La trama
1973, in piena guerra fredda, George Smiley, un ex agente dell’MI6 in semi-pensionamento, viene incaricato di scovare una “talpa” che si annida tra i membri dei servizi segreti britannici, che si sospetta essere una spia sovietica.
qui estrapolata biecamente da Wiki, è – per il vostro amichevole Mauro di quartiere – quanto di più simile possa esserci ad un calcione nelle palle.
Summa assoluta di tutto ciò di cui non potrebbe fregarmene meno, mausoleo della noia e della stanchezza, eppure. Eppure.
Eppure Alfredson riesce nell’intento di spostare ancora più in là l’asticella della supremazia del Come rispetto al Cosa fulminando lo spettatore con un incipit che riesce ad essere lento, dinamico, elegante, inaspettato, lacerante.
Dieci minuti di storia del cinema ai quali ne seguono altri 110 in cui il livello non scende mai.
Se i piani stretti e gli interni fotografati dall’esterno in cui si muovono i personaggi, sono omaggio e rimando alla serie televisiva omonima del 1979 che adattò il romanzo per il pubblico televisivo, i leggeri carrelli laterali e i dolly appena accennati sono il compromesso europeo che la riconcilia alla scuola americana ricordandoci quanto le due hanno in comune nel momento in cui vengono palpeggiate da mani che conoscono.
Tra gli attori, baciamo le mani ad un Gary Oldman in stato di grazia, finalmente libero dalla prigionia di Nolan, Colin Firth fresco fresco di oscar con il Discorso del Re, nonché l’adorato Cumberbatch che riesce a guadagnarsi la pagnotta anche con i capelli conciati in questo modo:
Menzione d’onore all’immensa patata Amanda Fairbank-Hynes, il cui nome viene praticamente citato soltanto nei bassifondi di imdb ma che Martina ha fotografato per voi subito dopo la conferenza stampa per rasserenarvi in queste grigie giornate invernali:
Ma delle opinioni rilasciate da regista e interpreti in risposta alle domande dei giornalisti, ne parliamo domani.
Per il momento, un’ultima nota: il pittoresco titolo originale Tinker, tailor, soldier, Spy, – oltre a citare i nomi in codice dei personaggi principali del film, è un rimando ad una famosa filastrocca tradizionale anglosassone che recitavano le bambine in un gioco che serviva a predire il loro futuro.
Eccola nella versione integrale:
- This year, next year, sometime, never.
- Tinker, tailor, soldier, sailor, rich-man, poor-man, beggar-man, thief.
- Lady, baby, gypsy, queen.
- Silk, satin, cotton, rags (or silk, satin, velvet, lace)
- Given, borrowed, bought, stolen.
- Coach, carriage, wheelbarrow, cart.
- Big house, little house, pig-sty, barn.
Nel caso in cui voleste approfondire l’argomento, cliccando QUI, troverete tutto il necessaire.
Eccovi il trailer
e le stellette? 9 su 10.
Grazie per aver spiegato da dove viene il titolo originale, sono quei dettagli che le recensioni me le fanno sempre apprezzare un po’ di più (suona sarcastico ma non lo è).
Inoltre, “Gary Oldman finalmente libero dalla prigionia di Nolan” mi ha fatto molto ridere.
Grazie a te, federì.
Credo che un commento più finocchio non mi sia mai stato lasciato!
Grazie Federì.
La “prigionia di Nolan” è il nuovo “faccio outing”.
Vi odio profondamente.
E anche in superficie.
mi aspettavo qualcosa di più, insomma c’è ne sarebbe da dire sul film, sul libro, e su tutto, la trovo sia una recensione superficiale.
Quindi siamo almeno d’accordo sul fatto che il film sia più bello di questa recensione!
Io ho trovato Lasciamo entrare onestamente noiosissimo.
ok… ora debbo andare a vedere questo film… ho curiosità in forma di scimmia sulla schiena 🙂
Ma che film avete visto ?!
..no perchè LaTalpa è un vero disastro: una noia devastante! insulso, irritante, didascalico, confuso a dir poco !
Guardatevi piuttosto BREACH-L’infiltrato film di qualche anno fa che surclassa letteralmente questa boiata e con 2 soli attori protagonisti! ma di ben altra caratura.
Il tuo stesso film. Ma a me è piaciuto!