The road to Venice.

30 agosto 2011 da Mauro

Un treno che parte puntuale é quello che porta cinque minuti di ritardo sull’orario di partenza, così da permettere a quelli come me di non perderlo.
Non che fosse questo il caso, Urano in congiunzione col 6645 hanno fatto sí che arrivassi in stazione con quei sette minuti d’anticipo necessari per passare in un’obbligatoria edicola (io) e in un bar a prendere la colazione e un’ipotesi di pranzo (meme).
Saliti a bordo, dopo un veloce punto della situazione, posso confermarvi con non poca soddisfazione che il bagaglio del perfetto festivaliero è così composto:

– tenda a tre posti di quelle che apri lanciandole e chiudi lanciandotici (sopra, giusto per farle capire chi è che porta i pantaloni in casa).
– sacchi a pelo, cuscini e materassino preso in prestito dal QGino che, almeno lui, si ricorda che una schiena ce l’ho e se proprio devo sacrificarla, meglio a causa delle poltroncine della Sala Pasinetti.
– torcia ricaricabile a mano (per la gioia di mio padre) e torcia da fronte che renderebbe ridicolo chiunque eccetto me che la utilizzerò in accoppiata con la colonna sonora di x- files per terrorizzare i campeggiatori.
– borraccia per mantenere l’acqua ad una temperatura decente anche durante proiezioni della durata di quattr’ore (che ci saranno, ohhh se ci saranno, vero raffaè? A proposito, mi aspetto che porti il tuo solito mix di caramelle al caffè e alla menta per tenerci svegli!)
– mutande in quantità doppia rispetto ai calzini. Tre calzoncini thai di quelli che indosso regolarmente da giugno, un jeans dovesse piovere, 15 magliette, una felpetta che mamma c’ha ragione, un completo nell’eventualità che Madonna decida di voler essere accompagnata sul red carpet proprio da me per via di quel naso un po’ così. Infradito. Scarpa chiusa nera.
– iPad per scrivere quello che vedo. Fedele nikon per fotografare quello che vedo. Fedele videocamera per riprendere quello che vedo. Miniregistratore per riascoltare quello che sento.
– Asakusa Kid di Kitano e American Psycho di Ellis che ha sostituito Comici spaventati guerrieri di Benni nel ruolo di Libro da rileggere d’estate per soffermarsi sulla meraviglia di ogni singola parola scelta. I due ultimi numeri di zagor e di Minus Habens di Squaz che ho preso a Napoli e devo ancora leggere.

Il tutto in poco più di un trolley e i nostri coinquilini di carrozza neanche ci guardano troppo male.
La tizia che sta studiando per l’esame per la patente, d’altronde, non ci guarda ed è persa nelle sue simulazioni dello scritto. Forse dopo, per rompere il ghiaccio, posso aiutarla un po’. Che di quella roba, ne so.
Il nero al mio fianco lavora per qualche società massonica ed è terrorizzato dal fatto che l’equazione della creazione sia stata trafugata e rischia di diventare di dominio pubblico. O almeno è questo che mi comunica ogni volta che risponde agitatissimo al telefono.
Il lui della coppietta romantiCoatta ci sorride e si offe d’aiutarci a mettere il trolley in alto. Gli rispondo che non serve e mi accenna un sorriso mentre torna a leggere “Roma criminale”. Sui paragrafi che più gli piacciono tenta di coinvolgere la compagna ma lei è persa nella lettura di “Trent’anni e una chiacchierata con papà” di Tiziano Ferro ed è chiaramente infastidita da queste intrusioni malavitose nelle sue sere nere.
Interrompe la lettura solo per parlare al cell con Marika, che sta a Gardaland coi tacchi e s’è bagnata tutta. Quando chiude ci dice che è la prima volta che va a Venezia, e che il cinema non c’entra, loro ci vanno per passare una romantica settimana.
“Ah, avete scelto il momento peggiore!” gli fa notare meme col tatto di una Sacher di fronte a un diabetico. “In questi giorni Venezia è infrequentabile e troppo piena di gente!” aggiunge.
Loro farfugliano una mezza cosa e nel momento in cui vedo infrangersi il cuore del Libano qui presente, che ha capito di aver regalato il viaggio dell’ammmore alla sua Tatiana nella settimana sbagliata, intervengo con un falsissimo (ma spero salvifico): “Secondo me questo è invece il momento migliore! Vuoi mettere la magia del cinema, della gente che popola questa città magica?”
“Si, vuoi mettere pagare un tramezzino 5 euro perché ‘sti giorni i commercianti stanno tutti avvelenati!”
Niente da fare L’oggettiva e orrenda verità di meme c’ammazza tutti e per un attimo me la immagino ridere sui loro cadaveri. Poi Marika telefona di nuovo e meme s’addormenta di noia.
La tizia s’è rotta un tacco ma è sempre bagnatissima.
Se richiama di nuovo prometto di farmi dare il numero ad uso e consumo del primo commentatore di questo post.
Che se mi dice anche come diavolo faccio a caricare immagini da wordpress qui su iPad mi fa proprio contento.
Che io sono iPippa in queste robe qui.

4 commenti

  1. Marco -

    Se devi caricarle dall’applicazione per iPad carica solo foto che sono nella galleria iPad o che scatti al momento con la fotocamera… Trovi il pulsante che sembra una cartolina in basso a dx quando scrivi l’articolo…
    Buon viaggio

  2. Max -

    muoio dal ridere!
    buon viaggio!

  3. Ale rock -

    Hahaha…10 e lode! :D:D:D

  4. Mauro -

    @Marco
    Grazie!

    @Max
    😉

    @Ale
    Grazie, ci!

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