L’ultimo tra i primi.
E finalmente è arrivato l’annuncio ufficiale:
L’ultimo terrestre, film d’esordio alla regia di Gianni Gipi Pacinotti, prodotto da Fandango, è in concorso al Festival di Venezia per accaparrarsi il Leone d’oro 2011.
Gareggia con lui gente del calibro di Cronenberg, Ferrara, Friedkin, e Polanski che io, solo a leggere il mio nome tra quelli lì, affogherei nella mia stessa pupù.
Gianni, alla sua prima prova cinematografica, ce l’ha già fatta a posizionarsi in serie Aissima. Come ha fatto?
Facendosi un culo grande da qui a là, ponendosi con grande umiltà, raccontando con la sincerità che lo contraddistingue e soprattutto, portando a casa un film solido e personale.
Perché questo è prima di tutto L’ultimo terrestre.
E io, che tengo una minchia tanta e ho avuto l’opportunità di vedere questo film un sabato di qualche settimana fa (che era appena nato, bellino lui, con le musiche non ancora appoggiate e le scene non del tutto rifinite) posso affermarlo a gran voce!
Prima di essere il film di Gipi, prima di essere un’opera prima, prima di essere il film in gara a Venezia, L’ultimo terrestre è un film ben raccontato, che riesce a trasporre sullo schermo le atmosfere ironiche e disperate del bel volume di Giacomo Monti da cui trae ispirazione, condendole con quella palette cromatica che identifica, ad occhio nudo, il segno del suo passaggio.
E’ un film che parte dall’immensamente grande per raccontare l’immensamente piccolo e facendolo dimostra quanto l’immensamente grande sia nulla al confronto di ciò che vive e sente ognuno di noi.
E’ un film in cui immergersi, tra momenti di commovente disincanto e misericordioso cinismo, e in cui specchiarsi.
Ed è un film che ha, oltretutto, il pregio di sbattere davanti a tutti la bravura e la meravigliosa faccia di Gabriele Spinelli qui al suo esordio cinematografico.
La mia partecipazione è legata ad alcuni dei visual effects che vedrete sullo schermo (ve ne accorgerete, cominciano dalla primissima scena del film!) ma ci sarà tempo per parlarne più approfonditamente.
Per il momento vi lascio con una serie di foto che scattai a Gipi qualche tempo fa, il primo giorno che passai un po’ di tempo con lui grazie ad una cosetta che doveva fare con Rrobe.
Magari lui ve ne dirà di più.
Bel pezzo.
E proprio belle le foto (ma te lo dissi pure all’epoca).
Certo che siamo di una magrezza cristologica io e Gianni.
Purtroppo devo confessare che a meno di scappatelle del nonno, Gabriele Spinelli NON è mio parente…
E non poteva essere altrimenti, visto che dici che è bravo 😛
Gipi è un grandissimo.
Rrobe ti porta nei posti ggiusti.
E te sei un maledetto fortunato, oltre che bravo a scrivere, perchè hai visto il film in anteprima e io rosico.
Invidiaaaa…
Le foto sono stupende e in più i due lì mi fan venire voglia di mettermi a dieta (il che è tutto dire).
Come al solito, Mauro, quando parli di qualcosa a cui tieni e a cui credi riesci a essere coinvolgente da matti, sicché niente, aspetto ulteriori dettagli o approfondimenti o quel che ti pare e grazie mille.
@Rrobe
Ci penso io ad aggiustare l’equilibrio karmico della grassezza.
@Spino
MOLTO bravo!
@Watanabe
In realtà ero un semplice “fotografo gratis” 😀
@Skiri
Ti devo la cena più buona del mondo. Vieni?
Negli ultimi giorni ho letto molte polemiche sul termine “a basso budget” che è stato dato al film di Gipi. Per curiosità, tu che sei del campo animatorio, mi sai dire se effettivamente 2 milioni di € sono ‘pochi’ per un film come quello di Gipi (che sono ansioso di vedere, peraltro)?
Ignoro quali siano le cifre del film di gipi. Per quanto riguarda la mia esperienza degli ultimi 10 anni, ho avuto a che fare con film con budget altamente al di sotto di quanto dichiarato, altamente al di sopra di quanto dichiarato e perfettamente in linea con quanto dichiarato. Ma in ogni caso, quelli che effettivamente lavoravano al film, lo facevano sempre per un budget un pelo inferiore a quanto sarebbe servito per lavorare serenamente.
meglio il Gipi fumettista che il Gipi regista.. il film purtroppo non è molto riuscito
E tu come fai a saperlo visto che non è ancora uscito?
@ Mauro:
praticamente sei riuscito a non rispondermi. 🙂
Ma non è vero, forse ho solo dato una risposta diversa da quella che ti aspettavi! 🙂
Ci riprovo: non ti so dire se due milioni di euro sono pochi per un film del genere. A naso ti direi di no, avrei detto, guardandolo, che era costato quella cifra (o una cifra variabile tra l’uno e mezzo e i due e mezzo), ma detto ciò, non so nulla – realmente – di questioni relative al budget complessivo. Ti direi che mi avrebbe meravigliato leggere che ne fosse costato soltanto uno, come allo stesso modo, mi sarei meravigliato se ne fosse costati tre.
Più chiaro? 😀
Decisamente più chiaro. 😀