[Aspettando Winx 2] BACKSTAGE INTEGRALE!!!
26 ottobre 2010 da Mauro
L’avevo promesso ed eccolo qui.
Finalmente potrete ammirare personaggioni del calibro di Giovanni, Federico e soprattutto (udite, udite!) Marco Marini, alle prese con una videocamera puntata su di loro.
E comprendere quali e quante figure si sono smazzate quotidianamente per portare il film al cinema.
Buona visione!
Regia di Ivan Silvestrini.
Una vera meraviglia. Siete ottimi. Sarà bello collaborare con voi (prima o poi).
😀
<3 checcarini tutti <3
quelli volevano essere cuoricini.. -_-‘
Corbò è stato qui.
<3 checcarini tutti <3
è bellissimo come concetto
Complimenti!!!! Stasera lo faccio vedere pure a mia moglie! ^_^
a mia figlia magari no, va a finire che s’impressiona nel vedere le proprie eroine in fase di “creazione” 😀
@Giovanni
Che onore! Grazie!
@Francesco
😉
@Scarlet
Ceccherini tutti!
@Corbò
Anche io ho apprezzato “inferiore di 3 checcarini tutti inferiore di 3”.
@Black 75
Ahahah vero! Anche a noi piacerebbe un mondo in cui le winx in carne ed ossa si fossero prestate a girare questo film così come crede la tua bimba!
bellissimo! Non vedevo l’ora di vedere il backstage per intero! Spero di poterlo trovare anche nel DVD del film, eh!
Comunque ancora tanti complimenti a tutto il team di Rainbow CGI! Bravissimi.
Comunque, a quanto pare, siamo inferiori di tre.
@Daniele
Sicuramente sarà un contenuto che troverà spazio sul dvd. Grazie ancora dei complimenti, che ricambio, per tutto il lavoro che voi svolgete quotidianamente!
@Raffo.
Bhe, se ci pensi l’altr’anno eravamo solo “sprovveduti”. 😀
[…] Insomma, bisognerebbe che andassimo tutti a scuola da Iginio Straffi, perché la magia che ha creato a Recanati con la Raimbow è un esempio (raro) di filiera culturale avanzata. E non sono solo numeri di share o di business, sono anche posti di lavoro per tante belle professionalità in ambito creativo. Guardate ad esempio il make off dell’ultimo film dal blog di Mario Uzzeo. […]
@titolare del blog
nel post in cui ti cito, c’è un refuso sul nome. Attualmente corretto, chiedo scusa, quando uno scrive di fretta… 🙂
Ciao dal titolare del blog!
Nessun problema per il nome, è già capitato e ricapiterà. La cosa strana è che sbagliano tutti il nome e mai il cognome, per quanto sia già bello strano di suo!
Detto ciò: piaciuto il backstage?
Faccio un’analisi piu’ approfondita del video del backstage, che merita.
Innanzitutto c’e’ una cosa che salta subito agli occhi, impressionante, quella su cui sostanzialmente verte tutto il filmato, che ti lascia ipnotizzato e non puoi smettere di pensarci:
Iginio Straffi dovrebbe buttare giu’ un poco di panzetta. Sta bene con la camicia bianca fuori dai pantaloni, che un po’ la ammischiano, ma gli si vede troppo. Non sta bene. Poi capisco lo stress che si addossa e pure lui si deve godere la vita con qualche bella magnata casalinga e del buon vino, pero’ si deve dedicare un po’ al vogatore.
Fatta questa analisi, che in realta’ riassume un po’ tutto il commento, passo alle impressioni generali.
Due cose in parallelo si evincono: da una parte la Rainbow e’ una bella realta’, una bella struttura, territorio di frontiera ma senza che si confonda la sperimentazione, l’avanguardia e la follia creativa con l’improvvisazione, il casino e l’andare alla cieca. Dall’altra parte, pur essendo composta da fior fiore di professionisti che producono un prodotto – per usare un termine adatto al pubblico dei bambini – coi controcoglioni, per il loro settore, dalle interviste si legge in loro ancora la timidezza di chi non si senta arrivato e smaliziato, di chi non ha perso la meraviglia quotidiana perche’ ormai sa di essere al top della gamma. Molti nelle interviste sono imbarazzati, molti non sanno gestire la telecamera, molti hanno fretta di dire quello che devono dire e tornare al loro tavolo di lavoro.
E questo e’ bello. Non sono quelle interviste da backstage americani, dove e’ tutto auanagana ok uazzamerican boys, sono tutti stra a palla, e tutti perfetti.
Passando ai particolari tecnici, c’e’ da dire che Valentina D’orsi e’ proprio caruccia, mi azzarderei a dire financo bona, se non sapessi che vengo letto in pubblico. Bella e brava. Direi la donna perfetta. Offro 30 cammelli.
Sul backstage in se stesso cosa dire? da una parte interessantissimo. E’ coinvolgente anche per chi di sua natura aborre le Winx in loro stesse. Pero’ ne esce un dietro le quinte tecnologico spettacolare che non puo’ non incuriosire qualunque appassionato di maschia e adulta tecnologia. Per altro ogni passaggio pare essere quasi completo: ci sono i thumbnails ed uno dice “a fico, hai capito, e con quelli si passa al 3d” e no, poi c’e’ lo storyboard. E uno dice “ah ammazza, vedi?” e poi non e’ finita pero’. Insomma, si scopre un continuo lavoro di cesello e spatolina. Coinvolgente.
Dall’altra parte, per un bambino, non so. Io forse mi spaventerei. E’ come vedere un amichetto sezionato da Leonardo Da Vinci…
Perche’ se e’ pur vero che dallo studio dei cadaveri e di come si collegano i muscoli alle ossa e come le ossa i tendini etc etc, si e’ potuto studiare il movimento e tante altre belle cosine del corpo umano, non e’ neanche da tutti voler assistere ad una autospia a scopo scientifico.
Ed io ammetto, nel momento in cui mi sono imbabinizzato davanti a questo backstage, vedere all’improvviso Bloom praticamente squoiata, con la sua pelle stirata e tesa accanto, a venir tinta e ripittata… ecco… mi sono impressionato e anche un po’ spaventato, lo giuro.
E ancora: complimenti a tutti, vivissimi, ma sul serio. Lo dico con la voce del quasi addetto ai lavori. E’ un lavoro grandioso che vi esce dalle mani.
Un dubbio prima della conclusione: ma a parte poi tutti i vari lavoratori nei vari reparti, la rainbow e’ tutta la’? Si lavora tutto in quegli uffici? o per cavalcare l’onda lunga di Bansky, quello che si vede nel backstage sono i belli della rainbow, e poi l’intercalatore coreano non ce lo fa vedere Mauro, perche’ e’ geloso della sua bruttezza?
Concludo chiudendo il cerchio: Igino Straffi. Ora seriamente, colpisce quanto in una produzione che ormai si puo’ definire colossale, per il suo settore, con tante persone, tanti passaggi, tanta burocrazia, tanto lavoro, parta tutto da lui, tutte le fila riportino a lui, tutto e’ seguito da lui, tutto ha l’ok finale da lui.
Potrei dire “Walt Disney”, ma mi piace pensare che Iginio possa inventarsi un suo posto e non essere “il nuovo ….”.
Mauro, tu non ti sei mai cambiato la maglietta, nei 24 giorni di riprese dei backstage. Fai schifo.
Una addenda: io che sono un pervertito dei backstage, mi e’ piaciuto il dietro le quinte del dietro le quinte: il pezzo con Stefania Abbate e Barbara Nicolai. A parte la coincidenza che le uniche che analizzo in particolare sono 3 donne e pure carine, che non e’ tanto una coincidenza, il loro intervento e’ particolarmente interessante perche’ il messaggio che passa tra le righe (ma neanche tanto tra le righe), che il lavoro alla Rainbow non e’ una simpatica avventura di tanti simpatici cazzoni, che passano il loro tempo a giocare, a mimare le bambole, a pettinare i capelli, a divertirsi, tutti allegri, tutto a posto, tutto perfetto, tutto bello. Ci sono scadenze che vanno rispettate, qualcuno che si scorda di rispettarle o le rispetta a suo modo, ci sono piani dei costi e piani dei costi che vengono sforati. Ci sono tensioni che vengono affrontate preferibilmente col sorriso sulle labbra, ma anche no, e comunque vanno risolte.
Bello, mi piace. Il sudore e la fatica ed il grasso del motore pochi ce lo fanno vedere.