Nulla di più prezioso.
Delle stranezze nelle vetrine intorno a casa mia ho già parlato.
Mancavano due paroline sulla libreria Mondadori.
Potrei scrivere che al suo interno contiene tanti altri piccoli negozietti che rendono ancora più randomica la disposizione di libri/hello kitty/dvd/hello kitty/cd/hello kitty/agendine/hello kitty/profumi/hello kitty ma che ve lo dico a fare?
Oppure raccontare dell’orda di zombie che vi si avventa contro appena vi avvicinate nei suoi paraggi, con il passo lento, fedele al dogma, la tattica di avvicinamento presa direttamente da Double Dragon (uno avanti, l’altro, più infame, dietro) e il mantra ripetuto a manetta: “Ciao, leggi?”
“Ciao, leggi?”
“Ciiiiiiiiiaaaaaaaaaaaauuuuuoooooooooo llllllllllluuuueeeeeeeeeeeeeegggggggggiiiiiiiiii?”
Inizialmente perdi tempo.
Spieghi che si, leggi, ma non ti rivedi nelle politiche di quella azienda e che non ti va di dargli i tuoi dati né di partecipare alle sue iniziative.
Poi capisci che non hai il tempo di spiegarlo a tutti, tutti i giorni, tutte le volte che passi lì davanti e prosegui a passo lento e senza guardarli negli occhi. Al massimo un “no, grazie”.
Poi impazzisci.
E inizi a ribattere.
“Ciao leggi?”
“Mai nella vita.”
“Ciao leggi?”
“No, neanche i cartelli stradali.”
“Ciao, leggi?”
“Fai cacare, tu e tua zia.”
“Ciao leggi?”
“Ma come cazzo ti permetti?”
“Ciao leggi?”
“ahahahahhahahahahahahahhahahahahahahah (e poi, guardandolo di nuovo)
ahahahahahahahahahahahhaha (andando via, di spalle) ahahahahhahahahahahahhah!”
Io ora sono nel pieno di questa fase, che alterno al fingere di essere un sordomuto tedesco.
Ma tutti questi aneddoti si inginocchiano umiliati al cospetto della nuova splendente vetrina che hanno deciso di offrire agli occhi del pubblico:
E’ proprio quella lì, la vetrina principale, accanto a quella d’ingresso.
questa
Ora, che non ci sia nulla di più prezioso per la mia pelle io posso anche accettarlo.
Quello che non accetto è che la Mondadori si preoccupi così tanto di dirmelo da sacrificare la vetrina principale per 3 bagnischiuma.
Immediata l’associazione: evidentemente, con quella vetrina ci guadagnano più soldi che se ci mettessero dei semplici e banali libri.
Bene, sono d’accordo con voi, ma allora chiudete e cambiate nome perché, vedete… c’è scritto anche lì nella foto: “libreria”… è così assurdo aspettarsi che le vetrine vengano utilizzate per sponsorizzarci dei libri?
Perché relegarli alle due vetrine della via laterale?
Sappiate ResponsabiliDiQuellaVetrina, che dopo un lungo e attento ragionamento, ho deciso di accettare, e ritenere valide, soltanto due tipologie di risposte:
Caro Mauro, il nostro è un programma sovversivo volto alla decostruzione del sistema. Da domani non solo vedrai la Mondadori sbattere in vetrina i saponi, ma ci sarà anche H&M con i suoi colorati cocomeri, Mediaworld con gli strudel altoatesini, Yamamai con i suoi trasgressivi rosari al rhum, tutte le edicole traboccheranno di dildi e strumenti per l’ortodonzia e tante altre novità! Lotta con noi!
oppure
Preferivi continuare a vedere ogni mattina la sagoma di cartone di Bruno Vespa che pubblicizza il suo ennesimo libro?
Il sapone è stata l’unica arma che siamo riusciti ad usare per togliercelo dalle palle. Hai ancora il coraggio di lamentarti?
Hahaha, anche io sono in piena fase “turista tedesca”, aria dispiaciuta, un “non comprendo” nel mio tedesco da principiante e scrollata di spalle senza rallentare :-))
I “Ciao, leggi?” di via Appia sono particolarmente insidiosi, ma non come quelli della Tuscolana, con la loro variante “Ultimo libro letto?”; a volte sono tentato di rispondere, e t’assicuro che le mie risposte reali avrebbero il tenore delle tue risposte sperimentali. Tra l’altro, se la memoria non mi inganna, tra gli ultimi libri che ho letto c’è anche “Fai cacare, tu e tua zia”, finalista al premio Strega.
L’altra mattina alla domanda “Ciao leggi?” la mia risposta è stata: “solo le etichette dei detersivi al cesso”.
Mi sono appena accorta che effettivamente era una risposta calzante.
Prepariamoci al peggio. Si vocifera che Marina Berlusconi potrebbe prendere il posto del paparino in politica. Le nostre strade potrebbero riempirsi di zombie che ripetono un nuovo mantra: “Ciao, voti?”.
Brrrrrrr….