Spiegare come comportarsi.

1 giugno 2010 da Mauro

Vittorio Feltri – Martedi 1 giugno 2010

“Quello che stiamo per dire non piacerà a tutti. Meglio dirlo prima perchè conosciamo molti polli italiani e i loro sentimenti antisraeliani.
La notizia nuda e cruda l’avete appresa ieri dalla tivù, dalle radio e da internet. Una flotta di navi carica di pacifisti e di aiuti materiali per gli abitanti della striscia di Gaza (assediata) è stata intercettata dalla marina militare di Israele ed è successo un macello.
Si parla di una decina di morti e ventisei feriti. Non eravamo sul posto (né noi né altri giornalisti) quindi non siamo in grado di ricostruire l’accaduto se non attraverso fonti ufficiali, quella di Tel Aviv che ha fermato le imbarcazioni con a bordo gli amici dei palestinesi, e quella della Turchia da cui sono salpate le navi.

Versione israeliana.
La flotta dei pacifisti è entrata in acque israeliane con l’intenzione di rompere l’assedio di Gaza e di portare alla gente dieci tonnellate di aiuti umanitari.
La marina militare l’ha bloccata in obbedienza agli ordini del governo. I soldati sono saliti dulle navi non autorizzate a dirigersi a Gaza: sembrava una normale operazione di polizia e, invece, i pacifisti hanno reagito con armi da fuoco, bastoni, coltelli, eccetera.
La risposta degli israliani è stata immediata e rabbiosa come sempre avviene in queste circostanze, con conseguenze tragiche.
Sul numero delle vittime abbiamo già detto: vari i feriti da entrambe le parti.

Versione turca.
Non è vero che la flotta sia stata intercettata in acque israeliane bensì internazionali, a 70 miglia nautiche dalla terraferma.
Non è vero che i passeggeri fossero armati. Erano saliti a bordo passando attraverso il metal detector e i raggi X; responso negativo.
La dogana conferma.

Sia come sia, un dato è sicuro. Gli amici dei palestinesi non avevano il permesso di approdare in territorio israeliano, quindi non dovevano trovarsi in quel punto del mare; è evidente che progettassero una azione di forza, forse non calcolando la inflessibilità della marina.
Inoltre trasportavano tonnellate di merce (non zavorra) che avrebbero scaricato senza l’ok di Israele.
Infine non hanno tollerato le ispezioni e ciò ha provocato la sparatoria.
A prescindere da chi abbia attaccato per primo, c’è comunque un fatto non trascurabile: Israele è in conflitto da sempre con i palestinesi, ma non lo è col popolo sofferente e incolpevole, bensì con Hamas che non è un mite partito votato ad amministrare con garbo la sua gente; è un grande movimento terroristico col quale ogni trattativa è regolarmente finita nel sangue, bombe e roba del genere.
Pensare che uno Stato sovrano accetti di ospitare chi dà una mano ai suoi nemici è imprudente.
Tanto più che chi va in soccorso dei terroristi è IHH, cioè un gruppo terroristico, come spiega Fiamma Nirenstein nel suo articolo.
Il minimo che dovevano aspettarsi quelli della Freedom Flotilla era una raffica di mitra, viceversa sono andati avanti con una tranquillità ai limiti dell’incoscienza: ovvio non abbiano trovato un sorridente comitato di accoglienza.
Israele è circondata da Paesi più o meno islamici che non gli riconosco il diritto di esistere e meditano (vedi l’Iran) di trasformarli in un cumulo di detriti mediante bomba atomica. Non è un sogno: è un piano.
Basti pensare che nelle carte geografiche mediorentali non c’è neppure traccia dell’odiato nemico.
Ebbene, se la situazione è questa, è da irresponsabili recarsi in determinate zone facendo il tifo per chi tenta di cancellare la patria degli ebrei.
I quali si difendono con i denti, e non hanno tempo per convincere con le buone i pacifisti a rinunciare alle loro crociere finalizzate a sostenere Hamas, una banda di feroci assassini.
Sparare è più persuasivo.
Per concludere il discorso con una semplificazione polemica, desideriamo ricordare ai signori pacifisti che, se agiscono da supporto ai terroristi, tanto pacifisti non sono, semmai complici dei seminatori di morte.
E che la regola madre è quella di occuparsi dei casi propri; così che non ci sarebbero più le guerre e nemmeno i pacifisti.”

Questa è la situazione della stampa italiana.
Questo è quello che scrive in prima pagina un’individuo radiato dall’albo dei giornalisti  nel 2000 per essersi divertito a pubblicare incularelle di neonati a tutta pagina (provvedimento poi annullato e convertito in censura) e sospeso dall’ordine dei giornalisti per sei mesi in seguito agli attacchi a Boffo e alla pubblicazione degli articoli del suo socio Farina, già radiato dall’albo.

Un uomo condannato dal tribunale di Monza nel giugno 1997 per diffamazione a mezzo stampa, nel gennaio 2003 dal tribunale di Roma per aver manipolato le affermazioni di de gregori in riferimento a Togliatti e al PCI, nel febbraio del 2006 ad un anno e sei mesi di carcere con l’accusa di diffamazione e nel 2007, dalla corte di cassazione sempre per il reato di diffamazione.

Un uomo che, in seguito a tutti questi casi, è stato chiamato – per premio probabilmente – a tornare a dirigere il settimanale di famiglia del nostro presidente del consiglio e sul quale scrive ciò che avete appena letto.
Affermazioni di una tale pericolosità e un uso così criminale del mezzo che rappresentano, da sole, l’attuale specchio della maggioranza dell’informazione in Italia.
In quella manciata di righe la miglior rappresentazione del cancro che ci affligge.
In quella manciata di righe la morte del concetto stesso di giornalismo che nessuna chemio è in grado di curare.

C’è tutto.

Il titolo da affabulatore circense, per indignare una parte e fomentare l’altra.
Di una violenza giornalistica rara, con i complimenti rivolti a chi uccide. Con il plauso a chi ha ucciso.
Un articolo di propaganda becera e insulsa che rappresenta una situazione che ha poco a che fare con la realtà dei fatti inventando una rete terroristica in grado di terrorizzare Israele (quando il totale delle vittime nel loro conflitto vede primeggiare i cadaveri palestinesi in una imbarazzante percentuale 6 volte superiore)
Una conclusione mafiosa in cui la morale è quella di farsi i cazzi propri, pena la morte.

E allora, Feltri, se come dici tu, fosse vero che ha fatto bene Israele a sparare per proteggere la propria terra
FARA’ BENE IL PRIMO CHE SPARERA’ per riprendersi la dignità di un giornalismo che era il fiore all’occhiello della nostra nazione.
Che il vostro dovere dovrebbe essere informare, accrescere le coscienze e non propagandare il vostro teatrino di pupazzi.

E impara dalla parole di chi metteva sullo stesso piano le sue sconfitte e le sue vittorie:

« Quando è uscito “Storia di un impiegato” avrei voluto bruciarlo. Era la prima volta che mi dichiaravo politicamente e so di aver usato un linguaggio troppo oscuro, difficile. L’idea del disco era affascinante. Dare del sessantotto una lettura poetica, e invece è venuto fuori un disco politico. E ho fatto l’unica cosa che non avrei mai voluto fare: spiegare alla gente come comportarsi. »

13 commenti

  1. saratraba -

    in questo Paese in fondo non sembra finire mai.

  2. iPuddu -

    A Mauro, hai scritto tanto ma non si capisce cosa pensi, a parte che feltri e’ una carogna. Non si capisce perche’ tratti un argomento cosi’ delicato e complesso senza conoscerlo, soltanto per esprimere con tante parole una banalita’ senza precedenti cioe’ che feltri e’ mafioso e dovrebbe morire. A Gaza la gente muore per difendere la propria terra ma sembra che non te ne frega un cazzo. Tu dici solo che feltri e’ mafioso. Potevi trovare mille modi per dire una cosa che sanno anche i sassi.
    Che ne pensi piuttosto di quello che e’ successo e dei fatti di cronaca che hai tirato in ballo? Sappiamo cosa pensa feltri ma non si capisce cosa pensi tu.

  3. Sandrella -

    Io l’ho capito benissimo e non di certo perchè ho delle doti chiaroveggenti o empatiche, ma perchè credo che dichiarare tanto sdegno nell’utilizzo malsano del giornalismo tirando acqua al proprio mulino è CHIARAMENTE voglia da parte dello scrittore di schierarsi dalla parte opposta.
    Oltretutto cita le vittime del conflitto di gran lunga maggiori dalla parte palestinese.
    Credo che rileggerlo con piu’ attenzione aiuti…

  4. Mauro -

    A Aipuddu benvenuto!
    Sei il primo rappresentante di una tipologia di commentatori che ancora non s’era affacciata su queste pagine: il deluso e incazzato dall’argomento del post.

    Mi rimproveri del fatto che io non parli di ciò che tu pensi io debba parlare.
    (Il che è anche interessante. Mandami una mail e dimmi con cosa vuoi che ti intrattenga nelle prossime settimane!)
    Eppure mi sembra parecchio chiaro, a partire dal titolo del post, dalla foto, dalle mie parole, dalla mia conclusione che quello di cui mi interessa discutere non è la ragione o meno degli israeliani quanto il modo in cui viene portato avanti il giornalismo in italia.
    Ed è bello chiaro nel testo, eh!
    Quindi, siccome siamo a casa mia, mi verrebbe da dirti che sei tu quello fuori tema e di uscire, pulirti i piedi, bussare educatamente, e rientrare parlando a bassa voce.
    A questo punto ti rispondo passo passo.

    A Mauro, hai scritto tanto ma non si capisce cosa pensi, a parte che feltri e’ una carogna.

    Sbagliato. Si capisce chiaramente cosa penso riguardo l’argomento trattato. E non che Feltri sia una carogna, ma che faccia un uso improprio e mafioso del suo ruolo e che è specchio di un giornalismo che andrebbe estirpato.

    “Non si capisce perche’ tratti un argomento cosi’ delicato e complesso senza conoscerlo, soltanto per esprimere con tante parole una banalita’ senza precedenti cioe’ che feltri e’ mafioso e dovrebbe morire.”

    Quale argomento scusa? Se ti riferisci a quello del post, il tutto è abbastanza chiaro, se ti riferisci al conflitto israelo/palestinese che elementi hai del fatto che io ne parli senza conoscerlo? Da cosa lo evinci visto che non dico nulla se non analizzare le parole di Feltri? Esiste un’equivalente nei blog di “apri la bocca e gli dai fiato” e tu ne stai facendo buon uso! Ah. Oltretutto la deduzione che ne hai tratto non è corretta: non penso che Feltri debba morire.
    Non l’ho scritto e non lo penso.
    Penso che potrebbe essere il pensiero di chi si abbassa al suo livello dando per buono il suo ragionamento.

    “A Gaza la gente muore per difendere la propria terra ma sembra che non te ne frega un cazzo.”

    L’hai rifatto di nuovo 🙂 Ma porca puttana Puddu, non sei più un ragazzino e continui a scrivere stronzate?
    A Gaza la gente muore e io non ne sto parlando in questo post.
    La tua deduzione è idiota, no? Ti rispondo io: si.

    “Tu dici solo che feltri e’ mafioso. Potevi trovare mille modi per dire una cosa che sanno anche i sassi.”

    No, io non dico solo quello. E non capisco la seconda parte del tuo intervento. Perchè cercare mille modi quando ne basta uno?

    “Che ne pensi piuttosto di quello che e’ successo e dei fatti di cronaca che hai tirato in ballo? Sappiamo cosa pensa feltri ma non si capisce cosa pensi tu.”

    E qui mi riallaccio all’inizio: spiacente, non era l’argomento di questo post.
    Se vuoi, dopo che ti sei pulito i piedi sul tappetino, possiamo parlarne.
    Però fai pace col cervello, che nel giro di poche righe riesci a dirmi che

    A) ho scritto tanto ma non si capisce cosa penso.
    B) Che tratto un argomento delicato senza conoscerlo.
    C) Che non me ne frega un cazzo.
    D) Che non si capisce quello che penso.

    E ognuna di queste deduzioni ha il potere di negare l’altra.
    Alla prossima!

  5. iPuddu -

    Cavolo c’avevo messo 2 minuti per scrivere e inviarti quel pensiero che credevo ti arrivasse in privato. Vedere che mi hai risposto dopo 3 ore con un post addirittura piu’ lungo del tuo articolo mi onora.
    Ecco, quello che volevo dire in fondo e’ che penso che scrivi troppo, troppe parole dai, che dici? tirare in ballo la palestina, gaza e tutto il resto solo per dire che feltri e’ mafioso? mah…

    Il tuo pensiero in effetti si capisce bene ed e’ semplicemente questo:
    Feltri e’ cattivo deve morire.

    In effetti non parli di morte, dici solo che se qualcuno gli spara fa bene, e lo fai qui:
    FARA’ BENE IL PRIMO CHE SPARERA’ per riprendersi la dignità di un giornalismo che era il fiore all’occhiello della nostra nazione.

    Quello che voglio dire e’ che potevi scriverlo su twitter, il pensiero poteva entrare in 140 caratteri, senza tirare in ballo israele e la palestina.

    Sono d’accordo e mi fa piacere di far parte della categoria del lettore deluso e incazzato e se non ti dispiace vorrei continuare a commentare i tuoi post a scopo terapeutico, giusto per scaricare la mia aggressivita’ repressa 🙂

    con affetto

    iPuddu

  6. Mauro -

    Quando qualcuno non comprende le mie parole, per carattere mi metto in dubbio e tento di spiegarmi meglio, di chiarire il concetto. Se a questo punto il tizio persevera con la sua opinione, sordo al fatto che possa non aver capito nulla, la mia coscienza si sente libera dalla responsabilità di doversi ulteriormente spiegare delegando il tutto alla poca capacità di comprendonio dell’altro.
    Questo è uno di quei casi.
    Te la canti e te la suoni indifferente a quanto realmente scritto nel post e nel commento, appagato da un discorso a senso unico.
    Mi piace, fa colore.
    Torna pure quando vuoi 🙂

  7. amal -

    Respiro. Sospiro.
    Leggo il post.
    Poi leggo i commenti.
    Mi chiedo come si fa a non capire quello che è scritto.
    A prescindere da quello che penso io su tutta la faccenda (che Israele ha fatto un’azione di pirateria, che sta sequestrando da 48 ore circa 600 persone, che non ha fatto recuperare i cadaveri per due giorni, che ha ucciso un deputato turco, che la sua azione è ingiustificata, che questo teatrino al rialzo delle PUTTANATE dette dai vari ambasciatori-ministri degli esteri-pseudo scrittori con un pessimo italiano e un pessimo concetto da esprimere mi da i brividi, che è l’ennesima azione INACETTABILE da parte di quella che dovrebbe essere una democrazia, che chi ha rifiutato di firmare un foglio di via FALSO ha fatto bene, e così via…) a prescindere da tutte queste cose, che riguardano un altro argomento, quella prima pagina di giornale è un SIMBOLO di quanto in Italia ci sia davvero un cancro comunicativo.
    E condivido il fatto che non ci sia kemio che tenga in questo momento.
    L’informazione deve essere INDIPENDENTE, libera e CORRETTA.
    Non dico necessariamente IMPARZIALE, è impossibile non prendere delle posizioni su certe cose. Ma prendere una posizione, dare un punto di vista è DIVERSO, fottutamente DIVERSO, da stravolgere le notizie, da violentare i concetti o più semplicemente, come in questo caso, di non raccontare una notizia, di essere solo un lungo sproloquio reazionario e propagandistico degno del suicidio dell’informazione.
    Il delirio guerrafondaio di quell’articolo, la sua visione malsana e distorta della situazione è qualcosa che personalmente mi fa solo gelare il sangue.
    Ma sarebbe ben poca cosa se fosse un caso isolato. Se non fosse accompagnata da una serie di dichiarazioni deliranti che sono uscite in questi giorni dalla Farnesina piuttosto che da vari ambasciatori.

    Puor parler.

  8. amal -

    http://roma.indymedia.org/node/21028 questa analisi può risultare pertinente al post? mmmh

  9. moricimarco -

    A Mauro, non si capisce bene cosa dici, che feltri in realtà è un agente dei servizi segreti di hamas infiltrato tra i filoisraeliani? e non si capisce bene cosa pensi, che i palestinesi dovrebbero morire tutti all’istante? e poi perchè non parli del fatto che nella strage di ustica forse c’erano di mezzo i turchi?

  10. moricimarco -

    ah…e se le cose nun le sai, salle!

  11. Marco C. -

    In effetti Mauro ti esprimi di merda!!! Dal post ancora non si è capito se sei favorevole o meno al matrimonio fra gay.
    A parte tutto penso che hai fatto benissimo a non intraprendere una lunghissima e spinosa questione sul conflitto israeliano-palestinese visto che, caro iPuddu ora mi rivolgo a te, nessuno di noi ne saprà mai molto visto che non viviamo lì dal 1948 ed non abbiamo vissuto di persona le vicende di una terra le cui notizie ci arrivano a singhiozzo e cadenzate solo dai morti.
    La notizia degli scontri è grave, è fonte di sconcerto e dolore ma, iPuddu, non necessariamente ne devono parlare tutti, anzi nel marasma dei commenti ritengo che porre l’accento su un fatto “marginale”, ovvero su come in Italia certo giornalismo sia merda e propaganda, sia importante, per non far passare inosservate certe cose nel gran baccano della notizia.
    Mauro ha beccato il ladro che rubava un negozio durante il bombardamento di una città,tu dici che era più importante parlare delle bombe? Può darsi! Per me l’importante è che abbia cmq fatto qualcosa per tirare fuori un po’ di sozzeria che a volte non notiamo.
    Un saluto

  12. amal -

    http://www.ilgiornale.it/esteri/ecco_italiani_amici_hamas/03-06-2010/articolo-id=450074-page=0-comments=1

    sono meglio le palle che sparano questi o il mononeurone dei lettori di questo giornale?

    (un dubbio contorto come se è nato prima l’uovo o la gallina imho)

  13. amal -

    http://www.youtube.com/watch?v=gSNhVUz5H7I basta così poi.

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