la cosa divertente è che Kathryn Bigelow è l’ex moglie di james cameron…
a parte il gossip, a me “the hurt locker” è piaciuto molto, perché mi piace questo nuovo genere di film, ma i premi so proprio stati dati a cazzo…più del solito insomma…
miglior regia ce potrei pure sta, anche se io avrei preferito per motivi affettivi tarantino….miglior sceneggiatura, effettivamente è un film difficile da scrivere ed è scritto bene, e ce posso pure sta, ma avrei preferito “a serious man” dei coen che quella è una sceneggiatura davvero difficile e ben fatta
però miglior film proprio andvava ad “avatar”, perchè è un premio complessivo, che premia il prodotto, il lavoro che c’è dietro, se ha cambiato qualcosa nella strada del cinema etc etc…se non c’era avatar mi andava bene hurt locker come altri…ma se non lo dai ad avatar significa che lo fai apposta, che non glielo vuoi dare per qualche motivo, o perchè non lo vuoi consacrare ancora di più, o non vuoi rendere cameron troppo potente o altro
anche se a sto punto cameron non c’ha bisogno di nient’altro, basta vedere la classifica storica dei box office (world, usa e non usa)…mi viene in mente un’intervista a hitchcock, non ricordo dopo quale suo film di successo, che gli si chiedeva se era dispiaciuto delle recensioni negative subite dai critici, e lui rispose: “beh sì, stamattina ho pianto mentre andavo in banca”
@Cristiano:
IL film della bigelov è bello. Anche e soprattutto per l’argomento trattato. Ma la regia del piacione tarantino (nel senso di lumacone di lecce) in Unglorious è qualcosa che va oltre la piacioneria. E’ cosciente e maestosa. Cita e innova. L’oscar, stavolta, soprattutto stavolta, se lo meritava.
@Marco:
Sei chiaramente impazzito 🙂 E si, Cristoph Waltz tutta la vita 😉
@Mauro
sulla regia sono perfettamente d’accordo con te, intendevo dire che, con le nominationS di quest’anno, o l’oscaro, con la o, lo dai a tarantino, e mi rendi giustizia, altrimenti a chi lo dai lo dai…
Ho visto “the hurt locker” a Venezia 2008 ritenendolo un film minore.
L’ho rivisto ieri sera a un anno e mezzo (e sei oscar) di distanza cercando di fare reset della precedente esperienza. L’ho trovato fastidioso e a tratti noioso. Senza scomodare Kubrick, o altri nomi altisonanti, è un film inferiore anche a Jarhead.
Per la Bigelow in IRAQ ci stiamo. Punto e basta. È una vitaccia però e qualche iracheno ogni tanto senza motivo ci mette una bomba contro. Sti iracheni so’ proprio una banda di irriconoscenti. Allora arrivano i nostri. Quelli buoni. E devono disinnescare i pericoli. Ma so’ troppo boni e quindi un po’ tonti, quindi capita che schioppano. Allora ci mandano uno che è più matto degli iracheni. Uno spostato, che basta che disinnesca non gliene frega nulla di altro. Infatti mette a rischio tutti. Ma nun gliene frega. Alla fine del suo incarico torna a casa ma je manca l’adrenalina (cor pupo in braccio nun è come coi fucili puntati). O se droga o riparte. Riparte.
– Sound editing & Mixing. Non è il campo mio. Passo la mano.
– Miglior regia? Steady e steady. Molto sincopata. Più tendente a 24 che al documentarismo per un prodotto che in 1000 situazioni si allontana consapevolmente dall’approccio al documentario (vedi la soggettiva dell’artificiere o le inquadrature allo zenith).
Davvero meritava? Probabilmente i giurati sono Jack Bauer addicted.
– Miglior montaggio. Seee. Vabbé. Frame cut a iosa. Non che non funzioni, ma che premiamo? Un montaggio innovativo oppure originale? Sicuramente no. Un montaggio coerente, in linea con la struttura narrativa? No. Duro? No. Ricercato? No. Allora?
– Miglior sceneggiatura? Ma stiamo scherzando, vero? Ditemi di si. Frase simbolo: “Ma ti rendi conto che ogni volta che indossi quella tuta, ogni volta che usciamo possiamo lasciarci la pelle, lanci il dado e non sai come va… lo sai che è così, vero?” Il colonnello che dice: “Questo è matto, lo sapete? Quante bombe hai disinnescato?” “861”. “861. Accidenti figliolo. Qual è il modo migliore per disinnescare una bomba?” “Restare vivi”. Siamo alla macchietta. I Coen assolutamente sopra con i discorsi dei rabbini. Tarantino anche, con lo speech dell’ottimo Waltz (questa si, nota positiva degli oscar).
– Miglior film? Bonci bonci. Hanno allargato il gruppo a 10 ma non si sono visti effetti positivi. Tolto Tarantino, una piattezza disarmante. E pensare che lo scorso anno a competere c’erano The Millionaire, The Curious Case of Benjamin Button, Frost/Nixon, Milk e The Reader. Pensate che “The Dark Kight venne escluso” dalla cinquina e la Bigelow neanche presa in considerazione (ripescata quest’anno dalla furbata di Nicolas Chartier). A Single man e Tetro invece sono fuori. Perché? Se il requisito è l’incasso non hanno fatto meno della Bigelow!
Lo ripeto: un premio che mi aspettavo da Sanremo. Ma forse l’academy è il Sanremo americano e siamo noi quelli che non capiscono certe dinamiche.
Anche Andrea (che il film se l’è appena visto sul DVD di Ciak) dice “no”.
e chi li doveva vincere?
Miglior regia sicuramente Tarantino. E a questo punto gli avrei dato anche miglior film così, tanto per dare un messaggio forte 🙂
che dire? io lo trovai bellissimo, all’ epeca, ma non sono un regista.
e tarantino è troppo piacione (e infatti mi piaciona).
basta, scusa.
la cosa divertente è che Kathryn Bigelow è l’ex moglie di james cameron…
a parte il gossip, a me “the hurt locker” è piaciuto molto, perché mi piace questo nuovo genere di film, ma i premi so proprio stati dati a cazzo…più del solito insomma…
miglior regia ce potrei pure sta, anche se io avrei preferito per motivi affettivi tarantino….miglior sceneggiatura, effettivamente è un film difficile da scrivere ed è scritto bene, e ce posso pure sta, ma avrei preferito “a serious man” dei coen che quella è una sceneggiatura davvero difficile e ben fatta
però miglior film proprio andvava ad “avatar”, perchè è un premio complessivo, che premia il prodotto, il lavoro che c’è dietro, se ha cambiato qualcosa nella strada del cinema etc etc…se non c’era avatar mi andava bene hurt locker come altri…ma se non lo dai ad avatar significa che lo fai apposta, che non glielo vuoi dare per qualche motivo, o perchè non lo vuoi consacrare ancora di più, o non vuoi rendere cameron troppo potente o altro
anche se a sto punto cameron non c’ha bisogno di nient’altro, basta vedere la classifica storica dei box office (world, usa e non usa)…mi viene in mente un’intervista a hitchcock, non ricordo dopo quale suo film di successo, che gli si chiedeva se era dispiaciuto delle recensioni negative subite dai critici, e lui rispose: “beh sì, stamattina ho pianto mentre andavo in banca”
però so contento che è la prima donna a vincere miglior regia (almeno mi sembra sia così)…
per il resto, Christoph Waltz tutta la vita, Michael Giacchino tutta la vita e soprattutto…soprattutto…..
The Young Victoria tutta la vita….
@Cristiano:
IL film della bigelov è bello. Anche e soprattutto per l’argomento trattato. Ma la regia del piacione tarantino (nel senso di lumacone di lecce) in Unglorious è qualcosa che va oltre la piacioneria. E’ cosciente e maestosa. Cita e innova. L’oscar, stavolta, soprattutto stavolta, se lo meritava.
@Marco:
Sei chiaramente impazzito 🙂 E si, Cristoph Waltz tutta la vita 😉
@Mauro
sulla regia sono perfettamente d’accordo con te, intendevo dire che, con le nominationS di quest’anno, o l’oscaro, con la o, lo dai a tarantino, e mi rendi giustizia, altrimenti a chi lo dai lo dai…
perché so impazzito?
per i 700 messaggi in fila 🙂
Ho visto “the hurt locker” a Venezia 2008 ritenendolo un film minore.
L’ho rivisto ieri sera a un anno e mezzo (e sei oscar) di distanza cercando di fare reset della precedente esperienza. L’ho trovato fastidioso e a tratti noioso. Senza scomodare Kubrick, o altri nomi altisonanti, è un film inferiore anche a Jarhead.
Per la Bigelow in IRAQ ci stiamo. Punto e basta. È una vitaccia però e qualche iracheno ogni tanto senza motivo ci mette una bomba contro. Sti iracheni so’ proprio una banda di irriconoscenti. Allora arrivano i nostri. Quelli buoni. E devono disinnescare i pericoli. Ma so’ troppo boni e quindi un po’ tonti, quindi capita che schioppano. Allora ci mandano uno che è più matto degli iracheni. Uno spostato, che basta che disinnesca non gliene frega nulla di altro. Infatti mette a rischio tutti. Ma nun gliene frega. Alla fine del suo incarico torna a casa ma je manca l’adrenalina (cor pupo in braccio nun è come coi fucili puntati). O se droga o riparte. Riparte.
– Sound editing & Mixing. Non è il campo mio. Passo la mano.
– Miglior regia? Steady e steady. Molto sincopata. Più tendente a 24 che al documentarismo per un prodotto che in 1000 situazioni si allontana consapevolmente dall’approccio al documentario (vedi la soggettiva dell’artificiere o le inquadrature allo zenith).
Davvero meritava? Probabilmente i giurati sono Jack Bauer addicted.
– Miglior montaggio. Seee. Vabbé. Frame cut a iosa. Non che non funzioni, ma che premiamo? Un montaggio innovativo oppure originale? Sicuramente no. Un montaggio coerente, in linea con la struttura narrativa? No. Duro? No. Ricercato? No. Allora?
– Miglior sceneggiatura? Ma stiamo scherzando, vero? Ditemi di si. Frase simbolo: “Ma ti rendi conto che ogni volta che indossi quella tuta, ogni volta che usciamo possiamo lasciarci la pelle, lanci il dado e non sai come va… lo sai che è così, vero?” Il colonnello che dice: “Questo è matto, lo sapete? Quante bombe hai disinnescato?” “861”. “861. Accidenti figliolo. Qual è il modo migliore per disinnescare una bomba?” “Restare vivi”. Siamo alla macchietta. I Coen assolutamente sopra con i discorsi dei rabbini. Tarantino anche, con lo speech dell’ottimo Waltz (questa si, nota positiva degli oscar).
– Miglior film? Bonci bonci. Hanno allargato il gruppo a 10 ma non si sono visti effetti positivi. Tolto Tarantino, una piattezza disarmante. E pensare che lo scorso anno a competere c’erano The Millionaire, The Curious Case of Benjamin Button, Frost/Nixon, Milk e The Reader. Pensate che “The Dark Kight venne escluso” dalla cinquina e la Bigelow neanche presa in considerazione (ripescata quest’anno dalla furbata di Nicolas Chartier). A Single man e Tetro invece sono fuori. Perché? Se il requisito è l’incasso non hanno fatto meno della Bigelow!
Lo ripeto: un premio che mi aspettavo da Sanremo. Ma forse l’academy è il Sanremo americano e siamo noi quelli che non capiscono certe dinamiche.
Ok il dolore, ma l’armadietto nel film dov’era?
uno dei momenti migliori è stato sicuramente la premiazione per il miglior trucco da parte del grande Ben Stiller:
http://www.youtube.com/watch?v=3SG-H7G4IWg