Don’t Be Stupid, Please.
Direttamente dal Bread & Butter di Berlino ecco Be Stupid la nuova campagna pubblicitaria realizzata dall’agenzia Anomaly per Diesel.
Roma ne è già tappezzata.
L’ansia da frase a effetto ha avuto la meglio sul messaggio da veicolare e sul risultato da ottenere. Dopo 20 anni di Tv spazzatura, Cinema spazzatura, Musica spazzatura continuano a volerci far credere che la stupidità vada in qualche modo premiata rispetto all’intelligenza (che effettivamente, come parola, è piuttosto noiosa).
Dite di usare le palle al posto del cervello ma non pensate siano già troppi quelli che lo fanno abitualmente senza il bisogno di ascoltare il vostro consiglio? Non sarebbe bello se, per una volta, si coalizzassero e venissero tutti insieme a ringraziarvi, direttamente in agenzia?
Non ci siamo Anomaly… in uno stato dove lo sport nazionale è la fuga dei cervelli, la vittoria della stupidità è constatazione dell’ovvio, non provocazione.
La triste norma, non la bizzarra anomaly(a).
Secondo me ‘sti editor prendono gli slogan dai biscottini della fortuna, perdio. (Anzi, forse quelli riescono ad andare più a fondo!).
Gli stupidi hanno le palle… certo.
Le palle per fare cose stupide che probabilmente sarebbe meglio non facessero…
M
Penso sia sempicemente una questione di target, visto il Paese dove viviamo hanno pensato bene di rivolgersi alla maggioranza delle persone… la mia vera paura è che sotto sotto abbiano ragione loro :\
@Sara
A francoforte, sandra ed io abbiamo trovato lo stesso identico messaggio in due biscottini della fortuna diversi. E’ una sconvolgente casualità o c’è scritta sempre la stessa cosa?
@Michele
Lo scopo della campagna, spiegano, è premiare chi, con le sua stupidità (intesa, dicono, nell’accezione positiva che rimanda al genio e alla sregolatezza – !!!!!!!) ha avuto idee che hanno rivoluzionato il mondo. Bah. Collasso comunicativo.
@Thannauser
In realtà è la campagna mondiale… quindi a questo punto, per la stupidità, siamo costretti a giocarci la carta della pandemia.
Da anni le campagne della Diesel si fondano sull’inversione – ironica e schockante nell’intenzione – tra ciò che è generalmente considerato alto o basso. Mi vengono in mente “The Luxury of Dirt,” di una decina di anni fa, oppure “Volevano tutti una risposta. Io volevo fare shopping.”
Convinti di rimanere nel già noioso filone, quelli di Anomaly hanno mancato il bersaglio, uscendosene con una banale provocazione di seconda mano. E l’hanno pure urlata a caratteri cubitali. Sbadigli infiniti.
Il problema è proprio che se nelle altre campagne dietro al gioco della provocazione c’era un pensiero anche condivisibile oppure capace di indurre qualche riflessione, qui siamo davanti al nulla pneumatico mascherato da mandragata.
Pur condividendo molte delle vostre parole, ho l’agghiacciante sensazione che la campagna non sia così gratuita, scontata, inefficace.
Il fatto che per me (e da quel che leggo, anche qualcun altro) l’idea sia così povera su un piano squisitamente intellettuale, non fa che palesare una semplice cosa: non è a me che il messaggio è diretto.
Non mi stupirebbe venire a sapere che in tanti si sono scoperti (e si scopriranno) fieri di avere le palle al posto del cervello.
Prima di chiedersi se questa campagna sia fallimentare, sarebbe da chiedersi quanto è consapevole. Chiedersi chi e soprattutto quanti sono gli stupidi trasporta-palle-senza-bisogno-del-cervello chiamati a raccolta da Anomaly.
Se saranno, come temo, più di quanti si sentiranno offesi, vorrà dire che il messaggio pubblicitario avrà funzionato, almeno nella sua funzione meccanica e statistica di sempre. Il resto è puro mestiere pubblicitario: sovvertire il senso comune o banalmente assecondarlo, impastrocchiare i significati, viaggiare sull’ossimoro continuando a parlare ai semplici. Puri e semplici esercizi di stile.
Non è detto che la volontà di Anomaly sia necessariamente di provocare; non di provocare gli “intelligenti”. Se questa campagna avrà i suoi riscontri positivi, sarà la dimostrazione che il fallimento è altrove. E’ in chi cerca di educare, di trasmettere valori al prossimo, di preparare un futuro migliore per le prossime generazioni. Perché il mondo sta straripando di gente che non vuole essere educata, non vuole essere giudicata, e muore dalla voglia di “be stupid”.
E allora Anomaly avrà vinto su tutti i fronti: avrà spillato un sacco di soldi a Diesel, avrà esaltato i designer della comunicazione, avrà assoldato un esercito di stupid con palle annesse, e avrà eliminato un po’ di concorrenza
Sicuramente la loro intenzione è quella ed è il motivo per cui li critico.
Scopo della comunicazione di massa, per quanto mi riguarda, è sempre quello di accontentare il proprio pubblico cercando di colpire e “sedurre” con intelligenza anche il resto della popolazione. Che è quello che le due campagne citate da Paolo riescono a fare perfettamente. Mentre arrendersi all’evidenza e limitarsi a fomentare il proprio popolo a usare le palle è l’equivalente politico di Bossi che aizza a prendere i fucili e marciare verso Roma ladrona = inutile e colpevole.
Siamo d’accordo.
La verità è che ho scritto in preda all’amarezza da minoranza, ferito nel mio orgoglio di presunto (e presuntuoso) intelligente. E forse col mio commento non ho fatto che ammettere la mia rassegnazione (non resa) davanti a chi ha trovato il modo (colpevole ma non inutile, purtroppo) di parlare ai più.
Sarà che un po’ di Alberto Sordi me lo merito pure io…
Pur io spesso, ma non al punto di farci serata dedicata. Anche se “Arrivano i dollari”…
Quonto in pieno Mauro.
Se vuoi fare il provocatore in Italia ti tocca uscirtene con “be honest”, al massimo.
Sono anni che cerco di divincolarmi per dedicarmi ad altro ma i brand del luccicante (brr) mondo della moda restano tra i miei principali datori di lavoro. Negli anni, Diesel ha raggiunto l’eccellenza a lato prodotto (soprattutto denim) per poi abbandonarla una volta che il marchio si è imposto al top, a favore dei soliti prodotti dozzinali che al massimo contengono qualche guizzo stilistico (assai discutibile).
Però con le campagne la faccenda era camuffata molto meglio.
Le precedenti “Human after all” o “Only the brave”, per citarne un paio tra le più incisive, avevano scavalcato questa tendenza a fare i naif per finta.
Leggere “be stupid” ovunque mi sembra un pò un segnale di resa e, credetemi, il fatto che venga da Diesel è fondamentale.
Anni or sono, Rosso voleva portare il denim ad alto livello in Italia e tutti lo perculavano. Poi c’è riuscito (e alla grande) e ora ecco che tutti pendono dalle sue labbra.
Sarà che questo genere di problemi siamo in pochi a porcelo credo che l’atteggiamento sia assai poco lungimirante nei confronti del brand (anche se qui, dove ancora stravendono le t-shirt del Libanese di Romanzo Criminale, hai la strada spianata).
Basti pensare al claim che da anni accompagna il logo e magicamente l’equazione diventa rivelatrice:
Be stupid for successful living.
…
puro vangelo!
Questa pubblicità a me ha convinto.
A comprarmi un paio di Levis.
Mi è piaciuto molto il modo in cui ti sei posto davanti a questa pubblicità; sono pienamente d’accordo.
@ Tito:
Ottimo spunto per ricordare uno dei migliori commercial di sempre (da uno dei più grandi registi di commercial di sempre!)
http://www.youtube.com/watch?v=Uj6G1C6c0uw
@ Mr. Loto
Soddisfatto del tuo benestare! Benvenuto su queste pagine
“created in 1873, abused ever since.” …che gemma che hai ripescato 🙂
mi basisco…
io lavoro nell’uff mkt di diesel… non puoi capire che 2 balls che mi sto facendo… credo che durero’ poco la’ dentro, ma intanto mi sono gia’ comprata un jeans di replay… poi tornero’ a via sannio.
penso che con tutti i soldi che hanno speso con questa campagna o la va o la spacca… tutti sperano in un abbassamento del livello di neuroni e in un aumento del consumismo… cercano di far rilassare i cervelli e indurre al consumismo… mi auguro Anomaly abbia azzeccato il tiro, almeno x i miei colleghi!
@ Decu
Basiamo insieme!
@Gaetanina
Se sgamano i post che scrivi credo anch’io che durerai poco 🙂
Comunque sappi che se verrai licenziata avrai l’onore di un post dedicato completamente a te! (vale la pena, no? 🙂 )
http://titofaraci.nova100.ilsole24ore.com/2010/01/non-siate-stupidi.html
È il momento di creare una nostra linea d’abbigliamento!
Quando volete. 🙂
katz quanto parlate :O …
mettiti comodo dai, nella stanza di là ci sono le gnocche 😉
Mauro le pubblicità Levi non si battono!!! Cmq questa campagna in particolare non mi suscita nulla, la trovo sterile, nemmeno provocatoria
Su facebook abbiamo creato un gruppo a proposito di questa campagna Diesel
L’ultima campagna della Diesel ha perso qualsiasi tipo di ambiguità urlando alla società tutta “siate stupidi”. Un affronto a tutte le coscienze critiche e soprattutto a tutti coloro che, cercano quotidianamente di far crescere il senso critico e di responsabilità dei singoli e quindi della società.
Il messaggio della diesel è “gli intelligenti sono noiosi, gli stupidi sono divertenti e spensierati”, come esseri umani, ci offende!
il testo completo ed alcune immagini della campagna li trovate al seguente link
http://www.facebook.com/profile.php?v=feed&story_fbid=342028592728&id=545438433#!/group.php?gid=310877075585&ref=ts
è uscita la risposta alla campagna Diesel su
http://www.fourdotz.com
a merito degli happy few.
Notevole.
Ennesimo aggiornamento. Stavolta assai peggiore della doverosa replica degli Happy Few.
E’ la nuova campagna di Piazza Italia, in giro in questi giorni.
Io non vi dico nulla ma se vi capiterà di guardarla, spontanee sgorgheranno lacrime amare, vi sarà pianto e stridore di denti, perchè questo è un paese dove puoi trovare tutto tranne un buon dizionario italiano/inglese.
🙁
==== Non per niente si chiamano coglioni. ====